Breda dopo Lucarelli E i tifosi amaranto contestano Spinelli
«So cosa ha significato Lucarelli per Livorno quindi sono ben consapevole di cosa mi aspetta». Il giorno dopo lo tsunami amaranto che ha portato alle dimissioni di Spinelli padre e figlio (rispettivamente presidente e amministratore delegato), oltre all’esonero dell’allenatore-bandiera, la presentazione del nuovo mister Roberto Breda è quasi una seduta di training autogeno. «I primi a sbagliare siamo stati noi della società», dice il direttore generale Mirco Peiani, l’unico azionista (al 20%) a non aver lasciato il suo posto. «Andremo avanti fino al 30 giugno con l’onestà e la dignità che hanno sempre contraddistinto questa società», ha rassicurato tutti il socio di minoranza, garante di una livornesità spazzata via con il colpo di spugna di martedì che ha fatto fuori Lucarelli e portato allo scontro anche con il club manager Igor Protti e il portiere Luca Mazzoni. «Voglio dare un abbraccio caloroso a Cristiano e al suo staff — ha detto Peiani — sappiamo quanto è stato voluto sia dal presidente che da me. È una persona che tiene molto a questa società e proprio per questo il cambio tecnico è stato doloroso». Anche per gli ultras che hanno già annunciato la contestazione. Un clima non facile nel quale inserirsi per il nuovo arrivato, Roberto Breda. «Io devo cercare di fare il bene della squadra e posso farlo solo concentrandomi sul lavoro sperando che i tifosi poi possano apprezzare quello», ammette il neo-mister che la stagione scorsa non ha avuto un rapporto facile con Diamanti a Perugia. «Quando è arrivato aveva 6-7 mesi di inattività. Quest’anno — ha sottolineato — è diverso perché ha fatto una preparazione e per noi sarà un valore aggiunto magari ancora più di adesso». Il ds Mauro Facci è il suo grande sponsor: «Dispiace per come è finita con Lucarelli ma adesso abbiamo un nuovo allenatore che ho già avuto con me a Latina e dove ha fatto un ottimo lavoro portando la squadra a lottare per la serie A». A Livorno basterebbe la salvezza.