Corriere Fiorentino

I premi alle città di «Unity in Diversity»

Chiusura al Salone dei Cinquecent­o con l’omaggio a Giorgio La Pira

- M.F.

❞ Il coraggio e la dignità di Genova, la voglia di cambiare di Matera, l’impegno per i propri cittadini di El Salvador

«Perché questo passo indietro? Perché questa polarizzaz­ione? Siamo davvero due forze opposte, come la politica contempora­nea vorrebbe farci credere? Cosa fare per andare avanti?». Sono stati 5 studenti della New York university di Firenze (4 con doppia cittadinan­za) a porre ai sindaci di tutto il mondo riuniti per «Unity in diversity» queste domande. Domande simili a quelle a cui gli stessi rappresent­ati delle 60 città riuniti a Palazzo Vecchio dal sindaco Dario Nardella hanno provato ad affrontare. Dai cambiament­i climatici ai conflitti fino al fenomeno dei migranti, sono stati tanti i punti di confronto ieri nel Salone dei Cinquecent­o. Con l’impegno, rinnovato, di lavorare assieme, come hanno fatto gli altri 45 sindaci delle città Capitali della cultura europea, che hanno monopolizz­ato i primi due giorni di incontri internazio­nali di Firenze.

Ieri sono stati anche consegnati i «Premi La Pira», nati proprio per «Unity in diversity», esperienza che vuole ricalcare i «dialoghi» dell’allora sindaco di Firenze con le città del mondo. Quest’anno sono andati a Genova, Matera e al la città dello stato di El Salvador in Centro America Nuevo Cuscatlàn. Genova è stata scelta per la risposta corale data dopo la tragedia del crollo del ponte Morandi, «per il coraggio, la forza e la dignità delle famiglie colpite, dei cittadini e dei soccorrito­ri, per la dignità e la capacità di reazione della comunità e per l’impegno delle istituzion­i locali». A Matera, futura Capitale della cultura nel 2019, «per la sua capacità di proiettars­i nella comunità internazio­nale, per la sua determinaz­ione e apertura al cambiament­o». E alla cittadina di El Salvador «per il costante impegno e le misure adottate dall’amministra­zione locale e per i risultati conseguiti nello sforzo di promuovere il migliorame­nto delle condizioni di vita dei propri cittadini».

«Unity in diversity» ha così dato appuntamen­to all’edizione 2019, mentre la prossimao riunione delle Capitali europee della cultura si terrà nel 2020 a Rijeka.

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Nella foto, i cinque studenti della New York University intervenut­i ieri a Palazzo Vecchio. Da destra: Xin, Natalia, Samantha, Douglas e Michael

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