Verdini, terza condanna: bancarotta
All’ex senatore 4 anni e 4 mesi. Pene più lievi per due imprenditori di Campi
Ancora una condanna per l’ex senatore Denis Verdini. Quattro anni e quattro mesi: è la pena inflitta ieri all’ex parlamentare di Ala dal tribunale di Firenze per concorso in bancarotta di due imprese edili, Cdm Costruzione e la Arnone srl. Gli imprenditori Ignazio e il figlio Marco Arnone sono stati invece condannati rispettivamente a 3 anni e 4 mesi e a 2 anni e 4 mesi.
Al centro dell’inchiesta, le operazioni tra il Credito Cooperativo Fiorentino, di cui Verdini per venti anni è stato presidente, e le imprese di Ignazio e Marco Arnone che avevano un debito di 4 milioni di euro con l’istituto di credito da cui ottennero lavori edili per ristrutturare la sede di viale Belfiore. Gli Arnone dirottarono, per l’accusa, parte dei proventi al Ccf per ridurre i debiti. «Questa operazione è stata decisa a tavolino da Verdini» ha detto il pm Luca Turco nella requisitoria sollecitando la condanna a 6 anni per l’ex senatore. Ignazio e Marco Arnone «erano invece in una posizione di totale subordinazione a Verdini», secondo il procuratore aggiunto che ha chiesto per loro una condanna di 1 anno e 3 mesi.
Tutto parte nel 2010, quando, per gli inquirenti, la banca avrebbe affidato alla Cdm Costruzioni i lavori di manutenzione straordinaria di una filiale, pagandoli 1,4 milioni. Parte di quella cifra sarebbe stata girata dalla Cdm alla Arnone srl, grazie a una sorta di subappalto che i pm ritengono fittizio. La Arnone avrebbe così versato 750mila euro alla banca per coprire parte del debito. L’ex senatore in aula ha raccontato un’altra storia: «Questo tribunale lo frequento spesso ultimamente» ha premesso prima di spiegare che «i lavori erano stati assegnati agli Arnone, clienti di vecchia data della banca. I lavori furono fatti e la banca pa- gò. Poi tra padre e figlio ci furono normali rapporti patrimoniali. È una regola della vita comune che i padri aiutano i figli e i figli aiutano i padri».