Corriere Fiorentino

L’idea da Ceccherini: «Osservator­io in Usa e qui la mia Scuola»

Laurene Powell Jobs: i ragazzi imparino a dire no alla paura degli immigrati

- di Chiara Dino

Dal palco dell’Odeon, invitata da Andrea Ceccherini davanti a centinaia di studenti italiani, Laurene Powell Jobs scende dopo un’ora e mezza di botta e risposta con gli studenti lanciando una doppia proposta. Un ping pong tra Italia (con Firenze in testa) e Stati Uniti per portare oltre oceano il progetto «Quotidiano in classe» dell’Osservator­io Giovani-Editori e una succursale della sua scuola, quella nata dalla sua Emerson Collective con l’obiettivo di fornire parità d’istruzione e formazione di qualità agli studenti americani. Il progetto per ora è avviato in 19 istituti, ma è in crescita. Laurene è la moglie di Steve Jobs ma nel suo speech, mai fa cenno al marito fondatore della Apple. La sua mission spiega — prendendo spunto dalle domande di Maria Latella, dalle sollecitaz­ioni di Ceccherini, ma soprattutt­o da quelle dei ragazzi — è un’altra: la spiega per punti coadiuvata da Russlynn Ali, ceo del centro studi che ha elaborato il progetto Emerson. «La nostra — spiega Laurene — è una scuola che è nata da un mio disagio provato 23 anni andando in giro per gli istituti secondari della California a presentare la mia azienda di allora, quando mi occupavo di agricoltur­a biologica. Mi accorsi che i ragazzi non avevano nessuno a cui chiedere consiglio per il loro futuro». Un ventennio dopo è nato un sistema formativo che non si fonda più sul tempo dedicato alle materie ma sulle conoscenze acquisite. Non basta: la scuola di Laurene e Russlynn è il più possibile personaliz­zata. Punta a insegnare facendo. Cioè portando avanti in team progetti. Per dire: uno dei suoi istituti, nel Michigan, si trova in un museo in disuso dove agli stu- denti viene chiesto di progettare utensili contro l’erosione delle coste dei laghi. Un’altra, a New York, è in una vecchia fabbrica dove ai ragazzi si chiede di creare startup. Ovvio che qui inviti i giovani a cercare qualcosa che abbia a che fare con le bellezze d’arte, ma ricordando loro che a scuola si può e si deve imparare anche «a fare un sito, un’app, un video, le buone pratiche di un cittadino capace di dire no alle armi e alla paura dell’immigrazio­ne e di di discernere tra verità e fake news».

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Sul palco dell’Odeon Maria Latella, Andrea Ceccherini e Laurene Powell Jobs ieri sul palco dell’Odeon. Sopra, alcuni degli studenti presenti in platea(foto Cambi/Sestini)

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