I due ragazzi dell’aggressione
Via Anselmi: entrambi fiorentini, hanno 17 e 18 anni. Denunciati dai carabinieri
Hanno 17 e 18 i due ragazzi identificati dai carabinieri e denunciati per aver aggredito sabato sera un noto cardiochirurgo di Careggi e la moglie in via degli Anselmi. I due, entrambi fiorentini, sono stati riconosciuti da alcuni testimoni con anche il supporto dei filmati delle telecamere della zona. E sono accusati di violenza privata e lesioni.
È stato come cercare un ago in un pagliaio. Ma alla fine due degli aggressori del cardiochirurgo sono stati identificati dai carabinieri. Si tratta di due ragazzini, uno di 17 anni, l’altro di 18. Sono fiorentini e studenti e fino a pochi giorni fa non avevano mai avuto problemi con la giustizia. Il minorenne è quello che ha messo le mani alla gola del medico, l’altro era invece seduto sul motorino che ostruiva il passaggio dell’auto.
Ma le indagini dei carabinieri della Compagnia di Firenze non sono finite qui: all’appello mancano ancora altri ragazzini che sabato sera, in via degli Anselmi, hanno preso parte all’assurda aggressione, anche solo con minacce e insulti. Gli investigatori sperano adesso di chiudere il cerchio dando un nome anche agli altri.
Sabato sera, il cardiochirurgo, in compagnia della moglie al nono mese di gravidanza, aveva parcheggiato regolarmente in via Anselmi. Intorno a mezzanotte, quando è andato a riprendere l’auto, ha trovato la strada invasa da una marea di ragazzi che bevevano e fumavano di fronte al chiosco degli sportivi. In quell’angolo dietro piazza della Repubblica sabato sera c’era una concentrazione di almeno duecento ragazzi, tutti molto giovani e tutti impegnati a bere e a fumare (non solo sigarette). Alla richiesta del chirurgo di poter uscire dal parcheggio i ragazzi hanno prima alzato le spalle, dicendo che tanto c’era una grande folla e che l’auto difficilmente sarebbe riuscita a lasciare il parcheggio, poi in risposta alle proteste della coppia, il ragazzo più giovane ha spinto il chirurgo su un’auto, l’ha afferrato dal collo mentre un’altra persona — ancora da identificare — lo prendeva a pugni sulla testa, tra gli insulti e le minacce degli altri presenti.
Sono state le grida della moglie del chirurgo a bloccare la violenza e a permettere alla coppia di ritornare, sotto choc, a casa. «Non vi vergognate? — ha urlato — mi vergogno per i vostri genitori». Solo a quel punto la situazione si è sbloccata. È arrivato qualcuno che aveva le chiavi di motorini e auto che bloccavano il passaggio e d’incanto la situazione si è sbloccata.
Il giorno dopo il cardiochirurgo è andato a fare denuncia e poi a farsi refertare al pronto soccorso dove gli sono state diagnosticate lesioni guaribili in 15 giorni.
Fondamentali per identificare i due ragazzi sono state le testimonianze dei presenti quella sera e le immagini delle telecamere, che per quanto sfuocate e lontane hanno permesso di restringere le ricerche a un gruppetto di persone. I carabinieri hanno cercato indizi anche sui social network per arrivare ai ragazzi.
Ieri pomeriggio i carabinieri hanno portato l’informativa alla Procura ordinaria e alla Procura per i minori dove ipotizzano per i due ragazzi il reato di violenza privata e lesioni personali.
L’incrocio delle tracce
Decisive per l’identificazione alcune testimonianze di chi era presente e i video delle telecamere. Ma le indagini dei carabinieri proseguono