Il bullismo cresce tra i maschi e l’alcol tra le femmine
L’Agenzia regionale di sanità e gli adolescenti toscani: «Contagiati dalla violenza istituzionale»
Ragazzi toscani sempre più bulli. Lo rivela il quinto rapporto dell’Agenzia regionale di sanità, che ha intervistato quasi 7 mila adolescenti tra i 14 e i 19 anni in circa 80 scuole superiori della regione. Confrontando i dati relativi a dieci anni fa, gli episodi di bullismo sono aumentati del 3 per cento. Un adolescente su quattro dichiara di essere stato vittima di un’azione violenta da parte di coetanei.
Ad incrementare le percentuali, contribuiscono soprattutto le femmine, sempre più protagoniste o vittime di fenomeni aggressivi. Il tipo di violenza subita è principalmente verbale e comprende le prese in giro (81 per cento), gli scherzi pesanti (41 per cento). Soprattutto tra i maschi, è forte l’incremento di un genere di bullismo legato a forza fisica, minacce, furti ed estorsioni. Più legato al genere femminile, la marginalizzazione e l’esclusione dai gruppi di amici. Ma come si spiega l’incremento del bullismo tra i nostri ragazzi? Prova a illustrarne le cause la ricercatrice che ha condotto l’indagine Caterina Silvestri: «Il bullismo è un fenomeno in aumento perché gli adolescenti si sentono legittimati a praticarlo in base a quello che vedono tutti i giorni nella società, in tv, nella politica. È una violenza istituzionale dove passa il messaggio che il più debole soccombe al più forte, un messaggio sbagliato che per emulazione viene ripetuto dai ragazzini».
Soprattutto se viene a mancare la difesa immunitaria della famiglia: «Famiglie in cui spesso si nascondono tante forme di violenza normalizzate e non riconosciute e che non permettono ai ragazzi di sviluppare gli anticorpi all’aggressività», ha spiegato Alessandra Pauncz, psicologa fiorentina e presidente del Centro di Ascolto Uomini Maltrattanti.
Ad aumentare anche il cyberbullismo, il bullismo su internet che coinvolge circa il 25 per cento dei ragazzi (erano il 20 per cento nel 2015). I ragazzi sono vittime soprattutto di pettegolezzi messi in giro sul proprio conto attraverso le chat o durante la partecipazione a videogiochi interattivi. Succede poi spesso che l’anonimità sia messa a repentaglio dalla diffusione di video o foto che ritraggono e ridicolizzano la vittima. «I genitori di oggi — spiega Fabio Voller dell’Ars Toscana — non avvertono più la soglia di pericolosità del bullismo perché i canali in cui avviene sono più nascosti e complicati».
Bullismo e non solo. È preoccupante il fenomeno delle abbuffate di alcol o «binge drinking»: le bevute volutamente eccessive sono un problema in crescita tra gli under 20 e riguardano principalmente le ragazze: tra il 30 e il 35% dichiara di essersi ubriacata almeno una volta nel corso dell’ultimo anno. Stabile invece il consumo delle droghe.