Due trasferte (e la pausa in mezzo) In Ciociaria può iniziare la svolta
Il successo fuori casa per i viola manca da 6 mesi, un tabù da sfatare a tutti i costi
L’Atalanta ha vinto tre partite di fila, il Torino ha messo insieme sei risultati utili consecutivi, il Sassuolo continua a stupire per la qualità del suo gioco. La media borghesia del campionato rilancia la sfida e la Fiorentina non può più aspettare. Chi si ferma è perduto.
Serve rompere il tabù per ripartire. Le prossime due trasferte rischiano di pesare tantissimo sulla squadra di Pioli: stasera a Frosinone e dopo la sosta per le Nazionali nel malinconico derby dell’Appennino bisognerà cambiare marcia. Lontano dal Franchi la Viola non vince da sei mesi, (l’ultima volta è successo a Marassi con il Genoa nella scorsa stagione) e in questo scorcio di campionato ha raccolto briciole: due punti appena, zero vittorie esterne come soltanto Chievo, Empoli e lo stesso Bologna. Molto è stato sprecato, soprattutto a Milano con l’Inter e a Roma con la Lazio e un po’ ha pesato la qualità dei rivali, sempre di alto profilo, anche se non altissimo.
Il viaggio in Ciociaria è l’occasione della svolta. Il Frosinone sarebbe stato meglio affrontarlo qualche settimana fa, quando Longo era in bilico e la squadra senza capo, né coda. Ora ha ritrovato equilibrio e con quello l’entusiasmo per lottare. Come la Fiorentina, è imbattuta da tre giornate in cui ha messo insieme cinque punti (pareggi con Empoli e Parma e nel mezzo netta vittoria a Ferrara). L’obiettivo dei gialli laziali è vincere la prima partita dentro il Benito Stirpe, un gioiellino di stadio. Anche il Frosinone ha il suo tabù. Noi il nostro. Non illudiamoci. Non sarà facile, niente lo è nel campionato italiano. La provincia tante volte ha tarpato le ali viola. L’anno scorso, tanto per rimanere alla gestione Pioli, nelle prime tredici giornate la squadra ha fallito a Verona contro il Chievo e a Crotone, senza dimenticare l’1-1 di Ferrara con la Spal.
Il Frosinone va affrontato con lo spirito giusto per ritrovare la vittoria che in assoluto manca da quattro partite. Sarà necessario cancellare i malesseri di una settimana negativa in cui è cresciuta la pressione sul gruppo, preparandosi a una battaglia su ogni pallone e cercando di far valere il maggior tasso tecnico. Per la verità sul piano agonistico e della capacità di soffrire la Fiorentina ha dato risposte confortanti sia a Torino che in casa con la Roma. Molto però va migliorato. La qualità del gioco si è abbassata e con quella la pericolosità offensiva. Le occasioni sono poche e vanno sfruttate con maggiore cinismo e freddezza per non avere rimpianti. Servirebbe un centravanti letale come Icardi. Simeone non lo è e Pjaca è in ritardo su tutta la linea. Il Cholito deve anche ritrovare il piglio del combattente, la garra che lo ha contraddistinto nella sua ancora giovane esperienza viola. Sotto questo aspetto forse ha ragione Pioli, con la Roma qualcosa si è visto, più voglia e energia. Un gol potrebbe aiutarlo, o meglio sbloccarlo.
La Fiorentina deve essere anche brava a resettare gli ultimi risultati: tre pareggi, altrettante rimonte subite, che rischiano di condizionare la mente e lasciare tracce indelebili. Stasera, invece oltre a giocare bene tecnicamente come non è accaduto nelle ultime settimane, serviranno convinzione e leggerezza.
Vietato sbagliare Sassuolo, Torino, Atalanta: le rivali della media borghesia del campionato sono tutte in un buon momento