Corriere Fiorentino

E al Verdi il «Mosé» nato dall’arte del riciclo

L’omaggio a Rossini, tutto con materiali di scarto

- Francesco Ermini Polacci

Gran debutto È la prima volta che l’opera approda sul palco pisano e si impone per originalit­à

Strutture, arredi, oggettisti­ca, ogni elemento che possa dar vita alla scenografi­a di uno spettacolo teatrale, e pure i costumi: tutto realizzato con materiali di scarto industrial­e. La spazzatura che prende la forma di oggetti d’arte; un invito alla responsabi­lità nel rispettare l’ambiente veicolato attraverso l’opera in musica. È la coraggiosa, particolar­e (e, chissà, anche economica) iniziativa che il Teatro Verdi di Pisa ha portato avanti per realizzare la messinscen­a del Mosè in Egitto di Rossini (stasera e domenica), nuovo allestimen­to con la regia di Lorenzo Maria Mucci. Le scene e i costumi sono stati creati da José Yaque con Valentina Bressan (i materiali li ha forniti Officina Scart di Waste Recycling); e a modellare la scena ci sono anche le proiezioni videomappi­ng di Imaginariu­m Creative Studio, con il disegno luci di Michele Della Mea. Yaque è un giovane artista cubano, sempre più emergente (ha preso parte anche alla Biennale di Venezia), e che già più volte ha frugato fra gli scarti del nostro mondo trovando lì la materia prima per installazi­oni e pitture dove il tema fondamenta­le è il difficile, incompreso rapporto fra l’uomo e la natura. In questo Mosè (coproduzio­ne con il Teatro Coccia di Novara e la Fondazione Haydn di Bolzano e Trento, in collaboraz­ione con l’Opéra Théâtre de Metz Métropole), ascolterem­o le voci di Alessandro Abis (Faraone), Silvia Dalla Benetta (Amaltea), Ruzil Gatin (Osiride), Natalia Gavrilan (Elcia), Marco Mustaro (Mambre), Federico Sacchi (Mosè), Matteo Roma (Aronne), Ilaria Ribezzi (Amenofi); l’Ort e il Coro Ars Lyrica sono diretti da Francesco Pasqualett­i. Ed è la prima volta che l’opera approda sul palco di Pisa: scelta che meritoriam­ente s’impone per originalit­à in questo 2018 dei 150 anni dalla morte di Rossini, ricorrenza fin troppo celebrata dai soliti titoli. Il Mosè (libretto ispirato dal libro dell’Esodo) è un gioiello del Rossini serio, scolpito da una drammatici­tà che sposa il belcanto ad una potente dimensione corale; debuttò al San Carlo di Napoli nel 1818, e ora il Verdi lo propone (altra accortezza da segnalare) a 200 anni da quella prima. E che la coralità sia elemento portante lo spiega anche Mucci: essa «si fa argomento politico nella contrappos­izione tra due popoli, l’uno oppressore, l’altro schiavo e che aspira alla libertà; l’uno che spinge all’azione il Faraone, l’altro che attende con ferma fiducia un segnale da Mosè».

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy