ARCHI PREZIOSI DALLA BOTTEGA AI LIVE
I gioielli della liuteria toscana suonano nella rassegna di concerti fiorentini Tra i maestri Paolo Vettori e figli Dario e Lapo, eredi di una tradizione illustre Il direttore Lanzetta: «Artigiani di ieri e oggi per un festival in luoghi storici»
È una bottega di maestri liutai che mantiene il fascino di un mestiere antico e che resiste alla modernità, ospitando per un giorno musicisti come Ladislau Petru Horvath, primo violino del Maggio e Andrea Nannoni, docente di violoncello al Cherubini. Oggi, la famiglia Vettori, è un esempio di continuità nel mondo dell’artigianato a Firenze e i loro strumenti, insieme a quelli firmati da noti maestri liutai fiorentini sono dei veri e propri gioielli che tornano a suonare nell’ambito dei Concerti della Liuteria Toscana, il festival organizzato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze, dall’Orchestra da Camera Fiorentina e dall’Associazione Osservatorio dei Mestieri d’Arte fino al 5 dicembre. «È la seconda edizione di un festival di rilevanza nazionale dedicato ai maestri artigiani di ieri e di oggi — spiega Giuseppe Lanzetta, direttore dell’Orchestra da Camera Fiorentina — È l’insieme di tante forze che uniscono le eccellenze musicali della città in luoghi pieni di storia come la basilica di Santa Croce, Palazzo Medici Riccardi, o l’Auditorium di Santo Stefano al Ponte. Nei quindici concerti iniziati a ottobre abbiamo coinvolto affermati solisti come Ladislau Petru Horvath, che ha suonato un autentico violino di liuteria toscana, un Giovanni Battista Gabrielli del 1756, mentre il 2 dicembre Andrea Nannoni suonerà un violoncello di Antonio Gragnani del 1760 e con Giovanna Prestia porterà brani di Ildebrando Pizzetti, Zoltan Kdaly e Beethoven». Spazio anche ai giovani come il Quartetto degli studenti del Conservatorio Cherubini che avranno la possibilità di esibirsi e di lavorare in un festival che vedrà coinvolti il Quintetto Mediceo, l’Orchestra da Camera Fiorentina e il Coro Harmonia Cantata che il 5 dicembre chiuderà il festival nella Basilica di Santa Croce dove verranno suonati tutti gli strumenti dei liutai toscani che portano le firme di Paolo Sorgentone, Luigi Cavallini, Michele Mecatti, Lapo Casini, Tommaso Carcassi e Paolo Vettori. In concomitanza del festival la famiglia Vettori ha raccontato una storia unica in Italia, che
vanta tre generazioni ininterrotte di liutai. «Mio nonno era conosciuto come il liutaio della montagna perché viveva a Firenzuola, ma cercò dei maestri come Giuseppe Ornati dal quale apprese moltissimo – racconta Dario Vettori, uno dei nipoti insieme al fratello Lapo e alla sorella Sofia – Grazie a mio padre Vittorio portiamo avanti gli insegnamenti di mio nonno, ma il confronto è fondamentale per rimanere aggiornati. Tra i nostri committenti ci sono collezionisti, professori d’orchestra e solisti, ma partecipando alle fiere e viaggiando molto cerchiamo di raggiungere potenziali clienti reinterpretando in chiave moderna la nostra tradizione».