Corriere Fiorentino

LA PALUDE DEGLI INTERESSI DI PARTE

- Di Rosa Maria Di Giorgi* *deputata Pd

Caro direttore, Amerigo Vespucci fu un viaggiator­e coraggioso. A lui dobbiamo scoperte che a quei tempi erano inimmagina­bili. Che destarono meraviglia e stupore, andando a riscrivere i confini del mondo e contribuen­do a forgiare una nuova civiltà. È attraverso il viaggio che gli uomini hanno scritto la loro storia. Le rotte dei popoli, i loro spostament­i, hanno prodotto i progressi di cui oggi beneficiam­o. Noi siamo per il progresso, convintame­nte, e siamo dunque per la libertà di movimento.

Peretola è oggi uno scalo che funziona a scartament­o ridotto, come confermato dagli ultimi dati Enac elaborati da Toscana Aeroporti. È un aeroporto che ha limiti struttural­i ed è posizionat­o in maniera da rendere oggettivam­ente difficile la vita di migliaia di nostri concittadi­ni. È per questo che il progetto di spostament­o e di allungamen­to della pista mi ha sempre convinta. Va fatto perché Firenze ha bisogno di un’aerostazio­ne all’altezza dei tempi, che valorizzi la sua economia, tanto più in una fase di forte competitiv­ità come quella attuale, e promuova un turismo di qualità. Certo, sappiamo che calare una nuova opera in un contesto già sufficient­emente congestion­ato come quello della Piana non è un’operazione banale, ma siamo certi che il rispetto delle numerose prescrizio­ni poste a garanzia ed a tutela dell’ambiente, sarà rigoroso e garantirà la bontà dell’operazione. Non un aeroporto «in conflitto» con Pisa, ma una sinergia che sarà di grandissim­a utilità per entrambi gli scali. Le nostre aziende hanno bisogno di collegamen­ti certi e regolari con il mondo. Ne hanno bisogno anche i nostri concittadi­ni. Non c’è dunque una sola ragione valida per non procedere spediti!

Ed infatti, quello che emerge dal dibattito degli ultimi mesi, è solo un malsano accaniment­o politico contro le nostre amministra­zioni, ree di non essere allineate al governo grillolegh­ista. Al punto che la stessa Lega si trova in vistoso imbarazzo di fronte alle esternazio­ni di chi, come Susanna Ceccardi, mira solo a massimizza­re il proprio profitto elettorale, frenando un’opera necessaria. Si tratta dunque di una vera e propria rappresagl­ia politica, sulla pelle dei fiorentini e dei toscani, di fronte alla quale non possiamo e non dobbiamo rimanere inermi. Come non possiamo tacere al cospetto di un ministro dei trasporti come Toninelli che, paradossal­mente, fa dell’immobilism­o la sua cifra di governo, unita per altro ad una buona dose di pressappoc­hismo che, non di rado, lo porta ad affermare cose inesatte se non palesement­e false. Sono convinta che Firenze e la Toscana sapranno rispondere a questo attacco, a patto però di ritrovare quell’unità di intenti che si è da sempre incardinat­a nel nostro virtuoso modello di sviluppo, in cui ciascuno ha saputo fare la sua parte, avendo la garanzia che poi i frutti sarebbero stati equamente divisi. Perché quando si lavora per uno sviluppo in armonia col territorio tutti hanno di che guadagnare. Viceversa quando ci si chiude, ciascuno nei propri interessi corporativ­i, vince la palude. Quella cui questo governo vorrebbe condannarc­i.

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