Corriere Fiorentino

L’intervista con Benassi

Il centrocamp­ista, goleador a sorpresa della squadra, lancia gli attaccanti in crisi: «Ho parlato con Pjaca, gli ho detto di provarci sempre. Simeone è uno forte, gli serve solo il gol. Mi piace aiutare i miei compagni»

- di Matteo Magrini

Cinque gol in campionato, il centrocamp­ista è il capocannon­iere: «Merito anche delle scelte di Pioli» L’inizio a tutta velocità, poi le difficoltà e la classifica che peggiora: «Ma l’Europa resta la priorità»

Scordatevi il ragazzo dall’aria timida. Marco Benassi, a parole, è come sul campo. Va all’attacco, e guarda avanti. È così che, nonostante un tallone che lo ha fatto dannare, dopo 12 giornate di campionato è già riuscito a segnare 5 gol. «In effetti — confessa — non me l’aspettavo».

Tra poco ci arriviamo. Prima di tutto però: come sta?

«Fino a tre, quattro settimane fa ho sofferto molto. Ogni lavoro sul campo mi dava dolore ma da una decina di giorni è tutto superato e riesco ad allenarmi bene».

Però non è in Nazionale. Deluso?

«Rispetto al passato l’ho presa molto meglio. Sono sereno. In altre occasioni capitava che mi dessi tante colpe, dicendomi che se non era arrivata la convocazio­ne era perché non la meritavo».

Ha parlato con Mancini? «No, ma rispetto al 110% le sue scelte».

Ma si è dato una spiegazion­e per questa esclusione?

«Ci ho pensato, ma sinceramen­te non sono arrivato ad una conclusion­e. Nessun problema, ripeto. Mi sembra di aver fatto tutto quello che dovevo anche se c’è sempre da migliorare. Il mio campionato, però, mi sembra positivo».

Cinque gol sono tanti a questo punto della stagione. Qual è il segreto?

«Credo che sia un mix tra le mie caratteris­tiche e la posizione che il mister ha scelto per me. In questo ruolo le mie qualità si esaltano perché posso pensare agli inseriment­i, mentre Gerson ha compiti di impostazio­ne».

Pioli dice sempre che noi non capiamo quanto lei sia importante. Si sente poco apprezzato?

«Non sono un giocatore molto appariscen­te. Non faccio doppi passi o colpi di tacco. Diciamo che sono più efficace che bello. Va bene così, per me l’importante è arrivare a fine partita soddisfatt­o».

Dice anche, Pioli, che lei può fare solo la mezzala.

«In questo modulo sì. In un 4-3-3 o fai l’interno o stai davanti alla difesa e io non ho qualità che si esaltano nella regia o nella distruzion­e del gioco avversario».

E in un altro modulo? Potrebbe adattarsi?

«Sì. Nel 4-2-3-1 per esempio il mister mi ha già fatto giocare sia esterno che trequartis­ta».

Il centrocamp­o, quest’anno, è diverso. Non c’è più Badelj ma Veretout in mezzo. Per lei cosa cambia?

«Poco o nulla. I miei compiti sono sempre gli stessi. Veretout magari gioca più in verticale, mentre Badelj era più portato alla gestione del pallone. Jordan, comunque, è un grande, ci dà protezione, per me può giocare dove vuole. È un calciatore completo».

Torniamo ai gol. Sarà felice, ma anche consapevol­e che se è ancora lei il capocannon­iere della squadra significa che qualcosa non torna... «Vero».

Che succede alle punte? «Non è solo una questione di attaccanti, ma di fase offensiva, vedo lavorare i miei compagni ogni giorno e vi assicuro che presto si sblocchera­nno, magari è anche una questione d’intesa. Pjaca è arrivato solo due mesi fa».

Nota dolente, Pjaca. Dall’esterno sembra triste, poco coinvolto. È così?

«È un ragazzo molto emotivo, ma vi racconto un aneddoto: prima della partita col Frosinone ci ho parlato perché anche io l’avevo visto un po’ così. Dopo la Roma era triste, si sentiva responsabi­le per il gol di Florenzi, perché doveva marcarlo lui».

E cosa gli ha detto?

«Che deve mettere un punto, lasciando perdere se fino ad oggi non ha reso per quanto poteva. Gli ho detto che la Fiorentina lo ha preso perché sa che può farci fare il salto di qualità e che quindi deve giocare libero. Prendi e vai, punta l’uomo, rischia, se perdi palla ci siamo noi».

Anche Simeone non se la

❞ Negli spogliatoi di Frosinone la sfuriata del mister ci ha fatto riflettere. Non si può ripetere sempre gli stessi errori Io leader? Mi piace aiutare i compagni

passa benissimo...

«Soffre perché gli manca il gol. È normale, ma deve pensare alla squadra, e il gol arriverà. Giovanni, comunque, è uno dei più forti mentalment­e. State sicuri che appena farà il primo non si fermerà più».

Eppure con Chiesa l’intesa non sembra funzionare. Spesso li vediamo discutere...

«Per quanto riguarda l’intesa sul campo si allenano ogni giorno, migliorera­nno. E anche il loro rapporto è ottimo. Non credo sia un problema. Ripeto. È solo che Giovanni deve ritrovare tranquilli­tà».

Anche perché, senza gol degli attaccanti, diventa difficile vincere le partite. Venite da 4 gare nelle quali vi siete fatti raggiunger­e. È un caso?

«È vero, e credo che ci siano soprattutt­o due problemi da risolvere». Quali?

«Dobbiamo chiudere le partite e, se non ci riusciamo, evitare di prendere gol. Non è possibile farsi riprendere per quattro partite di fila!».

E infatti Pioli si è molto arrabbiato, già nello spogliatoi­o. Ci racconta come è andato il dopo gara col Frosinone?

«È stato un momento di riflession­e, perché quando una situazione si ripete per quattro partite di fila è obbligator­io fermarsi, e pensarci su». E cosa vi ha detto il mister?

«Quello che dicevo prima. Che non possiamo commettere sempre gli stessi errori». La vostra reazione alla stri- gliata?

«Matura. Ci siamo confrontat­i anche tra di noi, nel viaggio di ritorno, e ci siamo ricordati della gara di Roma dell’anno scorso (0-2 ai gialloross­i ndr) nella quale, pur subendo per 90’ o quasi, abbiamo portato a casa la vittoria senza subire gol. Ecco, dobbiamo ritrovare quello spirito. Quella voglia di lottare per non subire. Anche perché abbiamo già perso abbastanza punti. Adesso basta. Vogliamo e dobbiamo tornare a vincere».

Sembrate preoccupat­i, l’entusiasmo di inizio stagione sembra svanito. È un’impression­e sbagliata? «Il clima è sempre lo stesso. Certo, quando non vinci, ridere e scherzare diventa più difficile». Può influire l’età media così bassa?

«Ci può stare, ma è anche vero che in squadra ci sono giocatori come Pezzella, Vitor Hugo, Biraghi, io stesso, con tanti campionati alle spalle. Ecco. Magari in questo momento dobbiamo metterci noi qualcosa in più». Parla come un leader. Si sente tale?

«Non devo dirlo io. Mi piace aiutare i compagni, se posso. Come vi ho raccontato. Ho parlato con Pjaca, e l’ho fatto anche con Simeone. Tutto qua». Di certo un leader lo è Pezzella. Quanto vi mancherà?

«Non ci voleva. Perdiamo un grande uomo, e un grande difensore. Sta giocando su livelli impression­anti, non ricordo un suo errore, ma sono tranquillo perché vedo ogni giorno come lavorano i ragazzi che potrebbero sostituirl­o». Parla di Ceccherini, Diks, o Laurini...

«Non hanno mollato di un centimetro, e non è facile quando in 12 partite non giochi nemmeno un minuto». Bologna, poi Juve. Pensate già alla sfida con Ronaldo?

«Sarà una partita speciale, ma sinceramen­te stiamo pensando solo al Bologna. Vogliamo vincere a tutti i costi. Solo così potremo preparare al meglio la gara con la Juve».

Per lei, tra l’altro, con i bianconeri sarà un doppio derby...

«Vero, da viola e da ex granata. Sarà speciale per me e per i tifosi».

Già, i tifosi. Anche loro hanno perso un po’ di entusiasmo...

«Sta a noi ridargliel­o, tornando a vincere. Di certo non possiamo dirgli nulla. Ci sono sempre stati vicini, non ci hanno mai abbandonat­o». Che rapporto ha, con loro e con la città?

«I fiorentini sono super simpatici. Ho uno splendido rapporto con loro. E poi la città è fantastica, il centro storico è uno dei più belli al mondo. Purtroppo non me lo posso godere molto avendo due bimbi piccoli. Molto spesso stiamo in casa, a giocare con loro».

Sentendola vien da pensare che abbia voglia di fermarsi a lungo... «Sto da Dio, a Firenze e nella Fiorentina».

Ora, però, dovete riportarla in Europa. Sempre quello l’obiettivo?

«Sì. Non può cambiare per qualche gara andata male. Per tutto quello che abbiamo passato l’anno scorso, per il valore della squadra. Dobbiamo fare meglio dell’anno scorso, e tornare in Europa».

È quello che vi ha chiesto anche la società? Della Valle in estate, facendo arrabbiare molti tifosi, parlò di settimo posto...

«Anche per loro l’obiettivo è migliorare l’anno passato. Magari ai tifosi l’idea del settimo posto non fa impazzire, ma conta la sostanza. Ripeto. Tornare in Europa».

La mancata convocazio­ne di Mancini? Un tempo mi sarei dato la colpa, ora so che il ct deve fare le sue scelte

Con Pjaca ho parlato, l’ho visto un po’ giù. Gli ho detto di puntare l’uomo e provarci Al resto pensiamo noi

Simeone soffre, gli manca il gol

Lui però è uno dal carattere forte L’intesa con Chiesa migliorerà

L’infortunio di German non ci voleva Sta giocando su livelli incredibil­i Non ricordo un suo errore

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 ??  ?? Marco Benassi esulta insieme a Stefano Pioli dopo il gol contro l’Udinese
Marco Benassi esulta insieme a Stefano Pioli dopo il gol contro l’Udinese
 ??  ?? Bomber Marco Benassi esulta dopo il suo ultimo gol a Frosinone Con cinque reti in questo campionato su 11 partite è il goleador della Fiorentina
Bomber Marco Benassi esulta dopo il suo ultimo gol a Frosinone Con cinque reti in questo campionato su 11 partite è il goleador della Fiorentina
 ??  ?? Marco Benassi, 24 anni, 48 partite con la maglia viola e 10 gol
Marco Benassi, 24 anni, 48 partite con la maglia viola e 10 gol
 ??  ?? Giovanni Simeone, secondo anno in viola
Giovanni Simeone, secondo anno in viola
 ??  ?? Roberto Mancini, ct della Nazionale
Roberto Mancini, ct della Nazionale
 ??  ?? German Pezzella, capitano della Fiorentina
German Pezzella, capitano della Fiorentina
 ??  ?? Marko Pjaca, in prestito dalla Juventus
Marko Pjaca, in prestito dalla Juventus

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