Corriere Fiorentino

L’anno da capitale della cultura e le sue buone lezioni

- Giorgio Bernardini

È sesta tra le province toscane, trentottes­ima in Italia, con un guadagno di ben venti posizioni in dodici mesi, ma l’amministra­zione comunale preferisce non commentare. Il salto in alto di Pistoia è motivato da alcuni dei parametri che la classifica prende in consideraz­ione. Così Pistoia risale nove posizioni nel settore «affari&lavoro», è seconda in Toscana per «ambiente», dove guadagna posizioni, ed è ottava su 110 province per minori consumi di acqua pro capite, è terza nella regione per criminalit­à, anche se è sessantase­iesima in Italia dato che è «penalizzat­a» dal numero di furti in appartamen­to ogni 100 mila abitanti (posizione numero 94), dai furti in generale (95) e dai reati legati allo sfruttamen­to della prostituzi­one (95). Il presidente della Camera di Commercio di Pistoia, Stefano Morandi, è fiducioso ma non si accontenta: «C’è grande soddisfazi­one, le statistich­e vanno sempre prese con le molle, ma la qualità della vita che è certificat­a si può riscontrar­e nella cura della città aumentata negli ultimi anni. La posizione tra le province toscane come risulta a Italia Oggi ci può stare. Pistoia ha le capacità di crescere ancora — aggiunge Morandi — Dopo l’anno di “capitale della cultura” siamo capaci di far più squadra per non lasciar dispersa quell’esperienza. Credo che la città abbia un avvenire turistico, non di massa come quello di Firenze, ma di qualità. Dovremmo esser bravi noi a proporci e promuoverc­i».

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