L’anno da capitale della cultura e le sue buone lezioni
È sesta tra le province toscane, trentottesima in Italia, con un guadagno di ben venti posizioni in dodici mesi, ma l’amministrazione comunale preferisce non commentare. Il salto in alto di Pistoia è motivato da alcuni dei parametri che la classifica prende in considerazione. Così Pistoia risale nove posizioni nel settore «affari&lavoro», è seconda in Toscana per «ambiente», dove guadagna posizioni, ed è ottava su 110 province per minori consumi di acqua pro capite, è terza nella regione per criminalità, anche se è sessantaseiesima in Italia dato che è «penalizzata» dal numero di furti in appartamento ogni 100 mila abitanti (posizione numero 94), dai furti in generale (95) e dai reati legati allo sfruttamento della prostituzione (95). Il presidente della Camera di Commercio di Pistoia, Stefano Morandi, è fiducioso ma non si accontenta: «C’è grande soddisfazione, le statistiche vanno sempre prese con le molle, ma la qualità della vita che è certificata si può riscontrare nella cura della città aumentata negli ultimi anni. La posizione tra le province toscane come risulta a Italia Oggi ci può stare. Pistoia ha le capacità di crescere ancora — aggiunge Morandi — Dopo l’anno di “capitale della cultura” siamo capaci di far più squadra per non lasciar dispersa quell’esperienza. Credo che la città abbia un avvenire turistico, non di massa come quello di Firenze, ma di qualità. Dovremmo esser bravi noi a proporci e promuoverci».