Corriere Fiorentino

Le funi di Amici miei, ma solo Superman è riuscito a raddrizzar­la

- Edoardo Semmola

Finora c’era riuscito solo Superman, ora l’ingegneria pisana pare possa imitarlo: raddrizzar­e la Torre di Pisa. A ripensarci è forse l’unica nota lieta, in un mare di approssima­zione cinematogr­afica, la scena di Superman 3 — quello di Richard Lester del 1983 — in cui il supereroe più famoso del mondo viene «avvelenato» da un frammento di kryptonite sintetica che gli cambia la personalit­à. Da buono e puro paladino della giustizia diventa di colpo un birbante dispettoso che ne combina di ogni in giro per il mondo. E girando girando, finisce a Pisa: punta dritto sulla torre e grazie alla sua forza super la raddrizza in un batter d’occhio (anche se a fine film se ne pentirà e la rimetterà a posto). Ad assistere alla scena in una piazza dei Miracoli senza turisti c’è un venditore di souvenir che non la prende troppo bene: Superman gli ha appena ammazzato il business. Getta a terra stizzito il suo modellino di torre-souvenir non più somigliant­e alla «nuova versione», alza il dito verso l’uomo d’acciaio e gli urla — in napoletano però, ma per gli americani di allora si sa, tutta l’Italia è pizza e mandolino — un inconfondi­bile «Stroooo…». Questo nella versione originale. In quella doppiata diventa un più politicall­y correct «Oh bischero d’un Superman!».

Il fascino che la Torre (sempre meno) pendente esercita sull’immaginari­o cinematogr­afico, americano e non solo, ha pochi eguali nel mondo. Una delle zingarate più famose e divertenti di Amici Miei prende di mira proprio l’atavica paura che la torre cada all’improvviso. Nel secondo atto il Conte Mascetti e gli altri inscenano una corsa al salvataggi­o riuscendo a conqualsia­si vincere decine di turisti boccaloni che la torre gli stia per crollare sulla testa. Tra gli anni Trenta e i Sessanta, la Torre appare in 20 film: si vede in Totò al Giro d’Italia del’48, in Souvenir d’Italie con Alberto Sordi e ne La ragazza del Palio con Gassman dieci anni dopo. Shirley MacLaine in Una Rolls-Royce gialla la apostrofa con la celebre battuta «va bene, sì, pende, ma ci sono tante cose che pendono». Attori e cantanti americani fanno a gara a farsi la foto mentre reggono la Torre in prospettiv­a, come altro turista. E alcune di queste hanno fatto strada sul web e nei social: l’attore Will Smith e il dj Bob Sinclar sono tra gli ultimi in ordine di tempo ma tra i primi in ordine del «se n’è parlato parecchio» di questa lunga schiera. Ma è alla cantante Kate Perry che va indubbiame­nte la palma del «ne ha fatto più discutere»: non le poteva sfuggire l’ovvio riferiment­o fallico della forma e con evidente evocazione freudiana da Monica Lewinsky dei giorni nostri, ha realizzato un selfie hot. La sua rimarrà la Torre più a luci rosse della storia del turismo.

 ??  ?? Il selfie del dj Bob Sinclair con sullo sfondo la Torre, l’ultimo di una lunga serie di scatti vip
Il selfie del dj Bob Sinclair con sullo sfondo la Torre, l’ultimo di una lunga serie di scatti vip
 ??  ?? In Amici mieiatto secondo, il Conte Mascetti e gli altri inscenano un salvataggi­o convincend­o dei turisti i che la Torre sta per crollare loro addosso
In Amici mieiatto secondo, il Conte Mascetti e gli altri inscenano un salvataggi­o convincend­o dei turisti i che la Torre sta per crollare loro addosso
 ??  ?? In Superman 3, la Torre diventa diritta
In Superman 3, la Torre diventa diritta
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy