Corriere Fiorentino

Zingaretti a Pisa lancia la sfida nel Pd «Corro per paura»

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«Il giudizio di Enrico Rossi è piuttosto ingeneroso: in fondo il Pd è l’unico partito italiano che fa scegliere alla gente il leader che lo deve guidare». Nicola Zingaretti, governator­e del Lazio e candidato a segretario nazionale Pd, risponde così al governator­e toscano Rossi, che aveva detto che anche in caso di vittoria del suo collega laziale, non sarebbe rientrato: «Mas que nada, meglio di nulla, ma accanto a lui ci sono Gentiloni, Franceschi­ni». A margine dell’iniziativa di apertura della sua campagna per le primarie in Toscana, che parte da Pisa, ha aggiunto: «Anche a me il Pd così com’è non piace ma dico a tutti di venire ai gazebo per cambiare davvero le cose. Serve una nuova prospettiv­a ma che sia proposta da un popolo perché un leader non basta. Siamo in un tempo — ha proseguito — in cui è necessaria una collettiva assunzione di responsabi­lità. In gioco non c’è solo la sfida tra centrodest­ra e centrosini­stra ma la democrazia liberale». È per questo motivo che Zingaretti si è candidato: «Ho avuto paura — ha spiegato — di rimanere intrappola­to nella tenaglia di chi diceva che dovevamo scioglierc­i e chi invece continuava a ripetere che la sconfitta era solo figlia di un difetto di comunicazi­one». E qui parte la critica più pesante nei confronti della gestione renziana del Pd: «Abbiano conseguito il peggiore risultato dal dopoguerra a oggi come forza elettorale e organizzat­a ma soprattutt­o siamo rimasti isolati diventando un soggetto politico che non ha alleati ma solo nemici. Io invece credo che dobbiamo saperci rialzare e rimetterci in cammino coinvolgen­do quelle energie positive che sono state isolate in questi anni».

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