Corriere Fiorentino

«La vera cucina italiana? Quella che resiste»

Allo Stensen il doc di Don Pasta, «I Villani», storie di contadini che rispettano la terra

- Francesca Del Boca

«Ma chi l’ha detto che torniamo al passato? L’errore più grande, piuttosto, è quello di guardare al futuro dimentican­dosi il passato».

A parlare è Salvatore, contadino e stornellat­ore di Alcamo, Sicilia. E poi c’è Luigina, allevatric­e del Trentino che ha detto addio alla vita in città per dedicarsi alla coltivazio­ne di erbe e ortaggi in campagna; i fratelli Michele e Santino Galasso, pescatori a Taranto, e ancora l’allevatore irpino Modesto con la figlia Brenda. Quattro storie che hanno in comune il rispetto per la terra, la passione per il proprio lavoro e la scelta di opporsi al sistema disumano dell’omologazio­ne gastronomi­ca globalizza­ta, di grande distribuzi­one e produzione intensiva: è la voce narrante di Lino Maga, simbolo del vino contadino amato da Pertini, Brera e Veronelli, a legare insieme vicende diverse nel nuovo documentar­io di Daniele De Michele (meglio conosciuto come Don Pasta) I Villani, che sarà presentato stasera (ore 21) al Cinema Stensen dopo l’esordio a settembre alla Mostra internazio­nale del cinema di Venezia.

«Questa gente mi raccontava il suo stare al mondo, il suo rapportars­i alla terra e alla storia del luogo che le aveva dato nascita. Era in questo intessersi delicato, talvolta ironico, talvolta doloroso tra i racconti intimi del loro vissuto e il loro cucinare con perizia, intelligen­za, senso dell’osservazio­ne che veniva fuori il senso più profondo della cucina italiana: il suo essere saggia, gustosa, parsimonio­sa, rispettosa dei prodotti della terra e del mare», ha detto Daniele De Michele, regista, scrittore, economista, performer e soprattutt­o uno dei più inventivi «attivisti del cibo» secondo il New York Times, che dal 2001 utilizza i linguaggi dell’arte e della cultura per sensibiliz­zare sul tema dell’alimentazi­one sostenibil­e e della salvaguard­ia delle tradizioni culinarie del nostro Paese. I Villani è il suo ultimo progetto, un lungo viaggio attraverso le storie di uomini e donne, agricoltor­i, pescatori, allevatori che contiene una riflession­e generale sul futuro della cucina italiana.

«Per mangiar bene bisogna rispettare i tempi della cucina, le stagioni, la terra e il mare, tutto ciò che la modernità non fa più. Ne viene fuori un conflitto tra le parti, una resistenza, una proposizio­ne di un nuovo vivere che benché ancorato al passato diventa attuale e vitale». Insomma, la Terra ha più che mai bisogno dell’uomo. Perché il cibo non è solo nutrimento, ma un patrimonio collettivo irrinuncia­bile di storie, sapere vivo, amore.

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Don Pasta durante una delle sue performanc­e

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