Una artista e il suo dolore con Pamela Villoresi
Artemisia Gentileschi è stata una donna rivoluzionaria, sensibile e camaleontica, e rispecchia ancora oggi lo spirito dei suoi dipinti. Con la sua arte riuscì ad affermarsi come pittrice in un ambiente maschile, ma soprattutto riuscì a denunciare la violenza che subì da adolescente diventando simbolo di coraggio e di tenacia. Al Teatro Puccini, il 22 novembre, andrà in scena Artemisia Gentileschi, la forza del dolore, uno spettacolo nato da un’idea dell’avvocato Gaetano Pacchi, nell’ambito del Festival dei diritti, presentato dal Comune di Firenze e da Menarini Group. «Lo spettacolo è una rievocazione drammaturgica della figura di Artemisia che subì nel ‘600 uno stupro per il quale fu celebrato un processo che si è concluso con la condanna dell’autore, il pittore Agostino Tassi, amico e collega di Orazio Gentileschi, il padre di Artemisia – spiega Gaetano Pacchi – Ho creato una lettura a quattro voci dove io reciterò la parte di Tassi, lo stupratore, mentre Pamela Villoresi interpreterà il ruolo di Artemisia che si confronterà in scena con il padre Orazio, con Tuzia e con il suo carnefice, le tre figure che ebbero un ruolo centrale in questa vicenda». Durante lo spettacolo, a ingresso gratuito, si susseguiranno in dissolvenza i dipinti di Artemisia, alcuni dei quali restituiranno allo spettatore il contesto in cui maturò lo stupro per comunicare al pubblico un messaggio ancora attuale. «Con questo spettacolo vogliamo invitare tutte le donne a denunciare situazioni di violenza – precisa Maria Federica Giuliani, presidente della Commissione Cultura – Ricordiamo che esiste anche il progetto rosa, un percorso di prima accoglienza al pronto soccorso che aiuta le donne a riappropriarsi della propria libertà e dignità».