Turni 24 ore su 24 e sconti fedeltà Come un negozio, in tutti i quartieri
C’è così tanta richiesta di droga a Firenze, che le bande di spacciatori non si fanno neppure la guerra: di clienti ce ne sono per tutti e in abbondanza. I giardini delle Cascine, della Fortezza, quelli di piazza Indipendenza o di San Piero a Quaracchi (di fronte la chiesa). E poi, il parco di San Salvi, piazza Tasso e San Lorenzo. È qui che si distribuiscono bustine di cocaina ed eroina. Ogni giorno. Dalle 8.30 del mattino fino all’alba successiva. Qualche ora di riposo e si ricomincia: sono i turni dei pusher, «impiegati» in servizio 24 ore su 24. Una sorta di call center della droga a cui quotidianamente si rivolgono migliaia di clienti. Dai 14 ai 65 anni. E ancora. Fidelizzazione del cliente, offerte «prendi due e paghi uno». Insomma, malavita di strada regolamentata come impresa.
La mappa dello spaccio in città è impressionante. Non c’è angolo, strada o piazza in cui non si possa acquistare marijuana, hashish, coca ed eroina. E in alcuni casi (ma sempre su richiesta) anche crack, shaboo e mdma in cristalli. Uno spaccio polverizzato sul territorio e che impiega un’ampia manovalanza che va dal magrebino al ghanese, all’ivoriano, al senegalese fino al nigeriano (sono loro a controllare lo spaccio in città con gli albanesi).
Ma ogni zona di Firenze ha la sua specialità. Per le droghe leggere c’è Santo Spirito, via Sant’Agostino, via delle Caldaie, piazza del Carmine (sul sagrato della basilica ogni sera ci sono almeno quattro pusher) o nei giardini di Porta Romana. Ma nei fine settimana, se si passeggia nella centralissima piazza della Repubblica, tra i cingalesi che vendono trottole volanti non è difficile imbattersi in qualcuno che chieda: «Hai bisogno di una canna?». Stesse scene in piazza San Giovanni, lato San Lorenzo. Per la cocaina – che viene venduta spesso abbinata con l’eroina – ci sono le Cascine, come l’Oltrarno, Santa Croce e Sant’Ambrogio. Ma numerose sono le segnalazioni che arrivano dal parco di San Donato a Novoli e dall’estrema periferia: il riferimento a via Pistoiese è ovvio. E che dire, invece, del nutrito gruppo di spacciatori che, dalle prime ore della giornata, si piazza davanti all’entrata dei fast food di fronte alla stazione: ti guardano, ti fanno capire di avere le tasche piene di buste e involucri voluminosi, ma per l’acquisto ci si deve spostare all’interno del fast food o in via Fiume.
La centrale della coca è in San Lorenzo, tra via Panicale, l’ultimo tratto di via Sant’Antonino e Borgo La Noce. Recente zona di spaccio è l’incrocio tra via Matteo Palmieri e via Pandolfini, a pochi metri da una discoteca. La vendita nelle ore più tarde della notte, quando le strade si svuotano, si sposta anche sotto l’arco di San Pierino.
Le operazioni di polizia, carabinieri, guardia di finanza e vigili urbani, ci hanno fatto capire come, nel tempo, sia cambiato lo smercio di stupefacenti a Firenze. Ci sono quelli che fanno le consegne tra gli scaffali dei supermercati, nelle piazzole di sosta o, come accaduto pochi giorni fa, quello arrestato dai finanzieri a Coverciano dopo essere stato sorpreso a vendere droga dalla finestra di casa. In città i «fattorini» della cocaina che consegnano in bicicletta sono tanti e sfuggenti. Le due ruote permettono spostamenti veloci, percorsi tra strade, giardini e marciapiedi. Le piazze con lo spacciatore fisso resistono per lo più in periferia o nelle zone della movida per i clienti occasionali. Per il resto è un mercato sempre più fluido. Che si sposta sullo scambio dinamico: consegne a domicilio, consegne «volanti» in strada (dai finestrini delle macchine), consegne in luoghi pubblici o in mezzo alla folla (anche in piazza del Duomo). La logistica del commercio, anche quello illegale, si trasforma per rispondere alle richieste della clientela.
Un mercato che si trasforma
Ogni zona ha le sue «specialità», ma cocaina ed eroina sono ovunque C’è chi è specializzato in consegne a domicilio e perfino nei supermercati