La Piana a Fallani: il nostro no resta Ma ora Signa è pronta a smarcarsi
I sindaci e l’appello da Scandicci: posti di lavoro a rischio? Non è vero
Il sindaco di Scandicci lancia un appello ai colleghi della Piana e chiede loro di cambiare posizione per dire sì alla nuova pista di Peretola: «Stare fermi significa condannarsi alla subalternità, a rimetterci saranno i lavoratori», ha detto ieri Sandro Fallani al Corriere
Fiorentino. «Le imprese si possono delocalizzare mentre le persone che hanno bisogno di lavorare no». Gli altri sindaci della Piana respingono il messaggio al mittente. Tranne uno, vicino a una clamorosa svolta. Alberto Cristianini, sindaco di Signa, sembra pronto a cambiare posizione e potrebbe comunicarla ufficialmente durante il prossimo Consiglio comunale: da «contrario» a «favorevole con prescrizioni».
Cristianini dice che non ha cambiato idea, ma che sono cambiate le condizioni: nella risoluzione approvata in Regione c’è infatti un riferimento a un’opera che Signa chiede da decenni e che era stata esclusa dai precedenti documenti su Peretola, il nuovo ponte sull’Arno. Cristianini non conferma né smentisce, ma le sue parole rafforzano i rumors sulla svolta: «Nel progetto è previsto che nel nostro Comune sia realizzato il laghetto per gli uccelli migratori. È importante tutelare gli uccellini, ma anche i cittadini e la loro mobilità. Sono 50 anni che chiediamo un ponte che colleghi il Pratese a Scandicci e l’ampliamento dell’aeroporto lo avrebbe cancellato: così alcune zone facevano sviluppo economico, mentre altre subivano solo le compensazioni. Grazie alla mia battaglia, ora la Regione ha messo il ponte come punto prioritario». Gli altri sindaci della Piana, invece, non cambiano avviso. E respingono l’appello di Fallani: «Non sono ideologicamente contrario alla nuova pista e riconosco che dall’ampliamento di Peretola la nostra economia possa trarre un beneficio — spiega Matteo Biffoni, sindaco di Prato — Ma non ci sono solo le imprese,
La svolta
Cristianini chiedeva un nuovo ponte tra le Signe e la Regione glielo ha accordato: adesso sembra pronto a dare il via libera alla pista parallela
devo occuparmi anche di quei 20.000 pratesi che subirebbero l’impatto delle nuove rotte, su cui non ho mai avuto risposte precise». Ne fa una questione di ambiente anche Emiliano Fossi, sindaco di Campi: «Non banalizzo le ricadute economiche sottolineate da Fallani, ma non penso che senza l’ampliamento di Peretola il nostro sistema produttivo si sgretoli. Il riformismo tiene insieme sviluppo e salvaguardia dell’ambiente. Nel masterplan ci sono molte criticità e non è accettabile che si dica che ne ragioneremo poi, vanno affrontate ora».
Le obiezioni a Fallani dei sindaci di Calenzano e Sesto puntano più sul modello di sviluppo: «L’aeroporto per le imprese c’è già. Raddoppiando la dimensione degli aerei che atterrano a Peretola non si aumenta la capacità di accogliere i jet privati degli imprenditori — dice Alessio Biagioli — L’argomento imprenditori è usato strumentalmente per potenziare i flussi turistici». «Credo che il nostro futuro passi dalla manifattura di qualità, dagli investimenti sul polo scientifico — gli fa eco Lorenzo Falchi — L’investimento per Peretola non serve a questo, orienta invece lo sviluppo sul turismo, che già nelle dimensioni attuali crea difficoltà a Firenze».