Presidio dei medici in piazza Duomo, poi vertice con Rossi
Per domani i medici del servizio sanitario nazionale hanno indetto 24 ore di sciopero in tutta Italia, per denunciare il mancato rinnovo del contratto e i tagli al personale. Le Asl avvisano i cittadini che potranno verificarsi disagi sia negli ospedali sia negli ambulatori territoriali, ma anche che saranno garantite le prestazioni urgenti. Allo sciopero, indetto da Aaroi Emac, aderiscono Anaao, Cimo, Cgil, Cisl, Uil, Fassid, Fesmed, Anpo e Fvm. «La prima ragione dello sciopero — spiega Flavio Civitelli, segretario toscano di Anaao — è che sono dieci anni che i medici sono senza contratto. La seconda è il gravissimo definanziamento del servizio sanitario nazionale. Dal governo Berlusconi in poi, c’è un blocco alla spesa per il personale: non si può più spendere per il personale quanto nel 2004, meno l’1,4 per cento. Il che vuol dire che si torna indietro. Così le liste d’attesa esplodono e fanno anche comodo perché per rafforzare la sanità privata c’è bisogno che il pubblico vada in crisi. E rischiamo di chiudere le strutture per mancanza di specialisti, per esempio il punto nascita di Montevarchi è in difficoltà ed è impossibile trovare ginecologi». Domani, alle 10.30, medici e sindacalisti toscani si ritroveranno per un presidio in piazza Duomo, sotto la sede della giunta regionale, subito dopo un incontro con il governatore Rossi: «La Regione Toscana — prosegue Civitelli — deve recuperare il ruolo di guida nelle politiche sanitarie nazionali per affermare il valore del sistema pubblico. Altre Regioni non vivono il blocco al personale in modo altrettanto grave perché delegano una quota molto più ampia al privato». All’incontro, è probabile che sarà discussa anche la proposta del governatore per limitare l’intramoenia, che i medici respingono.