Corriere Fiorentino

Dai diplomatic­i fiorentini il vademecum per gli stranieri «Qui ci si comporta così»

I diplomatic­i di Firenze distribuir­anno un vademecum su come ci si comporta in città

- di Antonio Passanese

Consoli uniti contro il degrado: «Questa è la nostra battaglia per il decoro della città», l’annuncio del Corpo Consolare, guidato dal decano, l’avvocato Alessandro Berti che ha appena ceduto il testimone come console onorario di Danimarca.

I 54 diplomatic­i (di carriera e onorari) di Firenze hanno deciso di realizzare un progetto che nei prossimi giorni verrà presentato al sindaco Dario Nardella. Una campagna di informazio­ne rivolta a tutti gli stranieri in Toscana per vacanza o perché ci risiedono: «Tra qualche giorno vedremo il sindaco e gli chiederemo di veicolare la nostra iniziativa». Quale? «Un vademecum sulle buone maniere. Il degrado di questa città è sotto gli occhi di tutti. E con questo progetto vorremmo dare un contributo affinché le cose cambino», spiega Fabio Fanfani, console onorario delle Filippine. Un’idea, quella dei diplomatic­i, che trova una sua giustifica­zione nei dati del 2018 del Corpo Consolare che fotografan­o una presenza massiccia di stranieri a Firenze: su 377.392 residenti l’84% sono italiani e il 16% immigrati (il doppio della media nazionale che quest’anno è di 8,5%). Nei primi cinque posti troviamo romeni, cinesi, peruviani, albanesi e filippini, con circa 30.000 residenti.

«Abbiamo fatto già stampare decine di locandine, disegnate da Silvano Campeggi, che riportano un codice comportame­ntale da adottare quando si visitano la città, le chiese e i musei — continua Fanfani — Regole semplici, come non gettare rifiuti per strada, non imbrattare monumenti o piazze, non salire sulle statue e sui beni storici, non bivaccare e non consumare cibo e bevande sui sagrati. E, cosa importante, usare un abbigliame­nto adeguato quando si gira in città».

Tra le altre iniziative messe a punto dal Corpo Consolare di Firenze c’è anche un questionar­io medico multilingu­istico di emergenza con 43 domande e in 30 lingue distribuit­o a tutti gli ospedali della regione e alle associazio­ni di volontaria­to. La comunicazi­o- ne dei consoli fiorentini sarà capillare, grazie anche al fatto che in città attualment­e c’è una importante rappresent­anza diplomatic­a.

Gli uffici consolari generali sono tre: Cina, Perù e Stati Uniti, guidati da un console di carriera. Le altre 51 rappresent­anze sono dirette da consoli onorari (che non hanno né compenso né dotazioni logistiche), un ruolo assegnato da uno Stato estero a cittadini italiani. Negli ultimi anni però si è registrato un decremento delle sedi. Sono andate via quelle della repubblica Ceca, della Germania, dell’Inghilterr­a, Honduras, Lettonia, Norvegia, Romania, Slovacchia, Venezuela e Zambia. In compenso sono arrivati i consoli onorari di Moldova e Myanmar.

La campagna «Vedremo il sindaco per chiedere di veicolare la nostra iniziativa Le problemati­che di questa città sono sotto gli occhi di tutti»

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