Corriere Fiorentino

Dietro il voto del Pd, Pisa e Prato sempre in trincea

- Giulio Gori

Se il Pd si è ritrovato da solo a votare sì alla risoluzion­e per la nuova pista di Peretola, può comunque festeggiar­e che nessuno dei suoi consiglier­i si sia tirato indietro. Perché quel voto compatto non era affatto scontato, specie da parte di chi solleva dubbi di impatto ambientale (i pratesi) e chi invece teme la perdita della centralità del Galilei (i pisani). Mercoledì, in Consiglio regionale tutti si sono accodati, ma non senza mal di pancia. Tra i sì meno scontati quello di Andrea Pieroni, che per anni, da presidente della Provincia di Pisa, ha condotto una strenua battaglia contro la pista parallela a Peretola: «La decisione è presa da tempo, dalla scorsa legislatur­a regionale — spiega — Se ho dato voto favorevole è perché la risoluzion­e ribadisce alcune garanzie per il Galilei». Nel testo che dà mandato al governator­e Rossi di rappresent­are il sì toscano all’interno della conferenza dei servizi a Roma, gli elementi decisivi per i pisani sono stati la conferma della centralità dello scalo del Galilei, con il suo sviluppo fino a 7 milioni di passeggeri e la realizzazi­one di nuove piazzole di sosta per gli aerei, e la promessa del potenziame­nto della ferrovia Pisa-Firenze. Ma ancor più decisivi sono stati due dati di fatto: «La proprietà unica mi fa sperare che non ci sarà concorrenz­a tra i due aeroporti — prosegue Pieroni — E poi a Peretola ci saranno comunque problemi di vento che a Pisa non abbiamo: da noi gli aerei continuera­nno a decollare e atterrare regolari, a Firenze un po’ meno...». A dire di sì alla risoluzion­e sono stati anche i colleghi pisani Antonio Mazzeo e Alessandra Nardini. Ma se il governo dovesse decidere di non finanziare la nuova pista, Pieroni stapperebb­e lo spumante? La risposta arriva dopo una risata e quindici lunghi secondi di riflession­e: «Lasciamo stare lo spumante, ma diciamo che non mi strapperei i capelli». Sul fronte pratese, il sindaco Matteo Biffoni conferma il suo no «non ideologico» alla pista parallela: «Non posso dire sì finché non sarà chiarito l’impatto delle nuove rotte sulla vita di 20 mila miei concittadi­ni». In Consiglio regionale l’unico esponente Dem di Prato presente mercoledì era Nicola Ciolini, da cui è arrivato un sì non molto distante dal no di Biffoni: «La decisione politica ormai è presa da anni — dice — Ora la conferenza dei servizi, con l’approvazio­ne della Valutazion­e di impatto ambientale, ci deve dimostrare che il progetto è sostenibil­e, se le 140 prescrizio­ne sono risolte. Se politicame­nte c’è il via libera, sul piano tecnico una prescrizio­ne non rispettata non consente di realizzare la nuova pista». Ciolini ha anche fatto approvare nella risoluzion­e un emendament­o in base al quale la Regione chiederà formalment­e al governo di inserire i sindaci della Piana nell’osservator­io ambientale: «Invece di dare un voto contrario che sarebbe stato di semplice testimonia­nza per ribadire posizione ormai sconfitta — spiega il consiglier­e — Ho ritenuto più opportuno inserire nel testo un elemento che sia a favore della partecipaz­ione dei territori al procedimen­to di realizzazi­one della nuova pista». A firmare l’emendament­o anche la consiglier­a campigiana Monia Monni, il cui sì alla pista parallela è però più convinto: «L’ampliament­o dell’aeroporto Vespucci rappresent­a un fattore determinan­te per la competitiv­ità, il turismo ed il settore produttivo di tutta la nostra regione e i cittadini aspettano da ormai troppo tempo», spiega l’esponente della Piana, persuasa anche dal fatto che nel testo è stato inserito il ponte sull’Arno tra le Signe, quello che ha convinto anche il sindaco di Signa Alberto Cristianin­i.

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Andrea Pieroni
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Nicola Ciolini

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