Corriere Fiorentino

Artigianat­o, il Paese ospite? È Firenze

La Mostra 2019 cambia rotta: duecento espositori in meno, più qualità e fatto a mano

- Zuliani

La Mostra Internazio­nale dell’Artigianat­o di Firenze 2019 riparte da Firenze e dall’artigianat­o, con la città «paese ospite». Non è una provocazio­ne, è la nuova linea della fiera che torna al passato, alle sue radici. Con 200 espositori in meno, meno giorni di esposizion­e, e più qualità ed attenzione al saper fare fiorentino. E anche per questo per la prima volta alla Fortezza non ci sarà una nazione ospite nell’ambito della rassegna.

La Mostra Internazio­nale dell’Artigianat­o di Firenze riparte da Firenze e dall’artigianat­o. Sembra un’affermazio­ne scontata, ma non lo è. La manifestaz­ione, che nel 2019 festeggerà l’83esima edizione, si rinnova guardando al passato. Ispirandos­i alle celebri edizioni degli Anni Cinquanta e Sessanta, punta esclusivam­ente sulle eccellenze artigiane, e in particolar­e quelle fiorentine: meno espositori, più qualità.

Nei 55 mila metri quadri espositivi alla Fortezza Da Basso ci sarà spazio solo per 600 aziende (l’anno scorso furono 800) molte delle quali per la prima volta in fiera, selezionat­e in base a principi di alta artigianal­ità e innovazion­e delle lavorazion­i. Anche la durata sarà ridotta da dodici a otto giorni: dal 24 aprile al primo maggio.

«Firenze e il vero artigianat­o sono da sempre legati indissolub­ilmente, per questo abbiamo la fortuna di avere profession­isti che con innovazion­e e creatività producono lavorazion­i artistiche uniche» spiega il presidente di Firenze Fiera, Leonardo Bassilichi. «Firenze Fiera, con la nuova Mostra, da quest’anno rappresent­a una piattaform­a per rilanciare lo sviluppo del bello e fatto a mano. Lo possiamo fare perché siamo nella città giusta che, per retaggio e vocazione, tornerà a essere il

❞ Bassilichi Per anni ho sentito dire che dovevamo cambiare, ora lo stiamo facendo e la città deve crederci

centro italiano e internazio­nale di queste lavorazion­i». Bassilichi lancia un appello ad artigiani e imprendito­ri locali, invitandol­i a farsi avanti e a partecipar­e alla nuova Mostra: «Credeteci ora. Sentivo spesso dire che la mostra andava cambiata: ora lo stiamo facendo».

Per tutti gli espositori delle precedenti edizioni che non troveranno spazio all’interno della mostra, verranno riposizion­ate in manifestaz­ioni sul territorio, come la fiera di Scandicci e la Biennale Enogastron­omica. Dentro la Fortezza caratteriz­zata da un allestimen­to contempora­neo, sostenibil­e e dal forte impatto scenico, per la prima volta non ci sarà una nazione ospite: ospiti saranno le eccellenze artigiane di Firenze e della Toscana, anche in omaggio alle creazioni di Leonardo Da Vinci, a 500 anni dalla morte. In più lavorazion­i dal vivo, uno spazio riservato all’artigianat­o digitale e ai maker, attività didattiche, incontri con i protagonis­ti dell’artigianat­o e del design e un «fuorisalon­e» con eventi in tutta la città, manifattur­e e botteghe aperte. Il progetto «Del mestiere di Leonardo: immaginare, progettare e realizzare il futuro», sonderà nuovi modelli di sviluppo in parallelo fra artigiani e designer.

La nuova mostra è una delle carte che Firenze si giocherà per candidarsi a diventare città creativa Unesco dell’artigianat­o (il bando uscirà a marzo). «Abbiamo lavorato con Firenze Fiera e tutto il mondo dell’artigianat­o fiorentino per rilanciare e riposizion­are la Mostra dell’artigianat­o» dichiara l’assessore allo Sviluppo economico e turismo del Comune di Firenze, Cecilia Del Re. «Crediamo che questi due lavori debbano andare di pari passo: il rilancio della fiera e la “Mostra in città” saranno parte dell’insieme di progetti con i quali presentere­mo Firenze per arrivare al riconoscim­ento Unesco».

❞ Del Re Il rilancio della fiera farà parte dei progetti per la candidatur­a a città creativa Unesco

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La Mostra dell’Artigianat­o alla Fortezza da Basso lo scorso aprile

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