Corriere Fiorentino

Peretola, che cosa succede ora? Il nodo dei 150 milioni pubblici

Dopo il sì in Regione, l’attesa per quello in conferenza dei servizi. Che però non basterà

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Mancano due settimane al 7 dicembre, quando è fissata la conferenza dei servizi sul masterplan dell’aeroporto di Peretola e tra proclami politici ed atti concreti — come il voto, solo a maggioranz­a e solo del Pd, per il parere favorevole della Regione — gli scenari per un’opera di cui si discute da oltre venti anni sono ancora incerti. Con più fattori che potrebbero allungare ulteriorme­nte i tempi e cambiare le carte, cioè il progetto per la nuova pista da 2.400 metri, parallela e convergent­e all’A11 ed il nuovo terminal.

L’unica certezza è che a Roma si ritroveran­no i quaranta soggetti chiamati alla conferenza dei servizi e che Regione, Comune di Firenze, Città Metropolit­ana, Università ed Enac diranno sì, Sesto, Prato e Campi no, con Signa che potrebbe mutare il suo no in sì. Neanche la data del 7 dicembre è certa: dal ministero delle Infrastrut­ture ieri hanno fatto sapere che una richiesta, motivata, di rinvio può essere avanzata fino a 24 ore prima della data fissata. Tutto da capire poi il comportame­nto dei vari ministeri al tavolo: Difesa, Ambiente e Beni culturali, oltre naturalmen­te a quello delle Infrastrut­ture del pentastell­ato Danilo Toninelli.

In primo luogo si dovrà scegliere se decidere e votare (basta la maggioranz­a e l’accordo Stato-Regione sulla variante passa avanti ad un eventuale dissenso dei Comuni, divenendo strumento urbanistic­o e autorizzat­ivo) o se qualche dicastero chiederà di sospendere la conferenza. La sospension­e potrebbe servire per produrre muovi documenti: il sì di Rossi è infatti frutto della delibera di variante al Piano di indirizzo della Piana, necessario sia per il nuovo perimetro dell’aeroporto sia per spostare i laghetti di Peretola a Signa, e il ministero dei Beni culturali deve dare un nuovo parere su questo aspetto. Non solo. Il ministero delle Infrastrut­ture ha ufficializ­zato l’avvio delle procedura di valutazion­e costibenef­ici e quindi di project review e non è detto che voglia dare il via libera al masterplan per poi modificarl­o dopo. Se passerà il sì, comunque i cantieri non partiranno subito: Toscana Aeroporti deve presentare i progetti definitivi e serviranno alcuni mesi tra carte ed autorizzaz­ioni varie.

Secondo gli addetti ai lavori però il vero problema non è la Conferenza dei servizi, che dal momento che la Valutazion­e di impatto ambientale è stata positiva e il masterplan ha il sì di Enac ha due elementi forti contro chi volesse dire no. Il vero nodo è il finanziame­nto di 150 milioni di euro da parte dello Stato per la realizzazi­one della nuova pista del Vespucci. Ad oggi, mancando l’ok al piano della Conferenza dei servizi, non è stato erogato neppure un euro a Toscana Aeroporti e il governo ha tutta la possibilit­à di cambiare idea

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Lo striscione al presidio pro aeroporto degli industrial­i, un anno fa
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Il ministro delle Infrastrut­ture Danilo Toninelli
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Il presidente di Toscana Aeroporti Marco Carrai

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