Chi rischia di più?
Bologna-Fiorentina è una gara delicata per Pioli e Inzaghi: entrambi cercano gol e tre punti, per scacciare la crisi
L’ex attaccante alle prese con i problemi di una difesa tutt’altro che insuperabile, l’ex difensore che spera di ritrovare un attacco finalmente incisivo. Bologna-Fiorentina è anche e soprattutto la sfida tra Pioli e Pippo Inzaghi, due che in campo non si sono mai affrontati ma che vantano più di un precedente.
La prima volta che si sono incrociati Inzaghi giocava ancora mentre Pioli cominciava il suo cammino da allenatore sulla panchina del Parma, ma il bilancio nelle sfide da allenatori è in assoluta parità visti i risultati della stagione 2014/2015 in cui Inzaghi allenava il Milan e Pioli la Lazio. Domenica saranno di nuovo avversari, con squadre tra loro diverse, ma anche con più di una critica da lasciarsi alle spalle. In particolare è il mister del Bologna a vivere il momento più difficile, tanto che l’arrivo del presidente Saputo sembra orientato proprio a capire quanto la squadra lo stia seguendo. Senza vittorie da cinque turni, con dieci gol al passivo e sette segnati, il Bologna si affiderà anche al sostegno dei tifosi visto che il Dall’Ara si preannuncia gremito, ma un ulteriore risultato negativo per Inzaghi potrebbe diventare il preludio a una separazione nemmeno troppo consensuale. «Il presente dice che dobbiamo salvarci — ha raccontato ieri a Sky — abbiamo tutte le carte in regola per crescere. Qui c’è una grande proprietà e un tifo straordinario, ci sono i presupposti per fare bene. Il campionato è difficile ma noi siamo in fase di miglioramento, e poi abbiamo molti giovani che necessitano tempo. Di sicuro domenica ci saranno molti tifosi e questo significa che la gente vede quanto impegno mettiamo in campo». Dall’altra parte c’è un Pioli che dovrà decidere come sostituire l’infortunato Pezzella ma che soprattutto vuol lasciarsi alle spalle i quattro pareggi consecutivi.
All’indomani dell’ultimo pari, a Frosinone prima della sosta, l’allenatore si è fatto sentire negli spogliatoi ma non solo, almeno a giudicare dalle recenti dichiarazioni sulle critiche piovute nei confronti della squadra. Eppure è indubbio che il clima intorno a Pioli si sia fatto più pesante con il passare delle giornate e dei risultati, con la gestione dei cambi a partita in corso che non ha pagato e con un atteggiamento per molti troppo morbido. Nella formazione che affronterà il Bologna tra 48 ore il mister viola medita di cambiare qualcosa, se non proprio nell’assetto quanto meno nei singoli. Di sicuro non ci sarà Pezzella, infortunatosi in Nazionale, con l’idea dell’esordio di Ceccherini al fianco di Vitor Hugo, e la conferma di Milenkovic a destra, che sta prendendo corpo ora dopo ora. È comunque in attacco che Pioli si augura di vedere movimenti diversi e un’intesa migliore, partendo dalla sintonia che Chiesa e Simeone dovranno migliorare per arrivare a Pjaca chiamato a fornire risposte convincenti magari in una posizione più centrale, vicino a Simeone.
Non un’ultima spiaggia, Pioli è tutt’altro che in bilico, ma certamente un banco di prova fondamentale per una Fiorentina ancora a caccia della prima vittoria esterna e chiamata a ricevere la Juventus nel prossimo turno di campionato, a conferma dell’obbligo di fare risultato a Bologna. L’ostacolo principale sulla strada dei viola sarà la voglia di riscatto suo tecnico Superpippo Inzaghi, pronto a sfruttare ogni occasione.