Ripartire dalla testa per andare oltre i limiti (con leggerezza)
Un mese al giro di boa, serve una svolta in tutti i sensi
Come dice Pioli non c’è dubbio che la squadra metta in campo sino all’ultima goccia di energia. Ma dopo la sosta e senza due titolari, uno fondamentale come Pezzella, chiediamo alla giovane Fiorentina di ritrovare la spregiudicatezza di inizio stagione. A Frosinone abbiamo visto giocatori così tanto impauriti da farsi sopraffare. L’ultimo quarto d’ora è stato una piccola tortura, sino al pareggio di Pinamonti. I viola hanno sbagliato le scelte, le posizioni, le giocate. Non sono riusciti a far valere la superiorità tecnica evidente.
La testa, in certi momenti, conta più quelle gambe. E dalla testa bisogna ripartire. Pioli ci avrà lavorato in queste due settimane. Il gruppo deve andare oltre i propri limiti e non stare dietro ai mugugni della città che fanno crescere l’ansia e tolgono lucidità. Rispetto all’anno scorso la Fiorentina è più solida e compatta, anche se meno creativa e più prevedibile. Ma il primo scatto deve essere mentale. Serve recuperare fiducia. Una squadra giovane, la più giovane d’Europa, ha inevitabilmente dei limiti, magari si deprime, forse non sempre legge bene le varie situazioni all’interno della stessa partita, però di solito s’accende di passione. Una Fiorentina lieve e leggera avrebbe una chance in più a Bologna.
È un derby da ultima spiaggia, o quasi: più per i rossoblù che per i viola. Ma anche i ragazzi di Pioli non possono permettersi di sbagliare. Bologna è la prima tappa di un percorso che in poco più di un mese conduce al giro di boa. Sette partite, molte insidiose. Dopo l’incrocio con Inzaghi c’è la Juve in casa e poi la trasferta con il Sassuolo, una delle rivelazioni.
La Fiorentina deve svoltare. E per farlo deve giocare da squadra, aiutando così i singoli a recuperare il tempo perduto. La difesa, senza Pezzella, dovrà raddoppiare l’attenzione. Il centrocampo aumentare gli inserimenti per non isolare l’attacco. Chiesa e Simeone devono giocare l’uno per l’altro e sostenersi, non criticarsi così platealmente, finendo col dare coraggio agli avversari. Federico spesso spacca le partite ma troppe volte sbaglia l’ultima scelta, il tiro o l’assist. Glielo chiede Pioli, glielo ha chiesto prima Mancini in Nazionale. Il Cholito ha bisogno come il pane di un gol. Non segna dalla trasferta di Genova, nel recupero con la Sampdoria, oltre due mesi fa, ma è vero che, rispetto all’anno scorso, ha al massimo un’occasione a partita.
C’è tanta strada da fare. Ma, prima di tutto, va recuperato l’entusiasmo. La Fiorentina deve cancellare ansia, timori e pesantezza. Il resto verrà di conseguenza.