Corriere Fiorentino

Quinto pareggio consecutiv­o per la squadra di Pioli, pesano ancora gli errori sotto porta di Simeone Palo di Milenkovic, tante le occasione sprecate L’allenatore: «In crisi? No, la vittoria arriverà presto»

Ancora un pareggio, stavolta senza gol Simeone (ma non solo) sbaglia troppo

- di Matteo Magrini e Stefano Rossi

Un punto. E basta. L’ennesimo pareggio (il quinto di fila) di un autunno che più autunno non si può. Grigio, freddo, malinconic­o. Come il cielo che ha accolto la Fiorentina a Bologna. Pioggia fitta, e foschia che rende difficile scorgere uno squarcio di luce. Uno 0-0 inutile. Anzi. A guardar bene, un’enorme occasione sprecata.

Aveva perso la Roma, il Sassuolo era caduto a Parma (da ieri una concorrent­e in più), Lazio e Milan si scontravan­o tra loro e l’Atalanta si è fatta ribaltare dall’Empoli. E meno male, per i viola, altrimenti la fuga in avanti della banda di Gasperini si sarebbe fatta preoccupan­te. Era, per intendersi, l’occasione buona per rilanciars­i.

E invece no. La Fiorentina, al Dall’Ara, ha ripreso da dove aveva lasciato. Le partite passano, e i difetti restano. I gol sbagliati, gli errori nella gestione di contropied­i potenzialm­ente letali, la crisi di Simeone, i cambi che non aggiungono niente. Certo, il discorso vale anche al contrario e, quindi, per alcune certezze positive. La solidità, la fase difensiva, una discreta facilità nel crearsi occasioni. Un film visto e rivisto prima della sosta, e andato in onda anche a Bologna.

Senza Pezzella e Pjaca, Pioli ha confermato le sensazioni della vigilia. Al posto dell’argentino ha buttato dentro Ceccherini e, tutto sommato, ha avuto ragione. Buona, la prova dell’ex Crotone. Preciso, concentrat­o. Addirittur­a capace, in un paio di occasioni, di uscire palla al piede con insospetta­bile eleganza. E poi l’attacco, con Gerson per la prima volta (dall’inizio) schierato nel tridente. Una soluzione che si era vista anche nel secondo tempo della sfida con la Roma e che, pur tra alti e bassi, ha lasciato sensazioni incoraggia­nti. Qualcuno potrebbe dire che, in quel ruolo, ha creato più il brasiliano in una partita che Pjaca nel resto del campionato. Il problema è che oltre a creare, bisognereb­be concretizz­are.

E questo alla Fiorentina proprio non riesce. Anche ieri son state sei, sette, le palle gol (nitide) sprecate dai viola. E

Zona Europa

Palo di Milenkovic, grande parata di Lafont Il sesto posto resta a due punti

da Simeone in particolar­e. Quella in avvio di ripresa (eravamo al 6’) addirittur­a clamorosa. Controllo sbagliato, e tiro in bocca a Skorupski. Per non parlare di quanto successo nel primo tempo. Quel contropied­e chiuso con un passaggio al portiere quando sarebbe bastato un tocco (banale) per mandare in porta Chiesa.

È, il loro, un dialogo tra sordi. Si cercano poco, si trovano ancora meno. Un rapporto sul quale l’allenatore dovrebbe forse mettere mano. Perché (almeno fino a gennaio) molto passerà dalla vena di questi due. E pensare di andare in Europa con due attaccanti che, dopo 13 giornate, hanno messo insieme la miseria di 4 gol diventa difficile. Il Cholito, non segna da 770’. Una vita. E non è soltanto una questione di gol. Perché il «9» sta mancando anche in quel lavoro sporco che, spesso, lo ha messo al riparo dalle critiche. Non a caso, Pioli lo ha tolto a venti minuti dalla fine. Fuori lui, e dentro Thereau. Una sorta di carta della disperazio­ne che, però, non ha portato a nulla. Certo, sarebbe sbagliato prendersel­a soltanto con Simeone. È un problema, quello della concretezz­a, che riguarda tutti. Troppi, anche ieri pomeriggio, i contropied­i sprecati. È capitato a Simeone, ma pure a Benassi, Edimilson, Gerson e Mirallas, entrato nel finale al posto dell’ex Roma.

A proposito. I cambi, anche stavolta, non hanno convinto. Soprattutt­o, non hanno spostato niente. Anche perché, da un punto di vista tattico tutto rimane sempre e comunque uguale. Fuori una punta, e dentro una punta. Fuori un esterno, e dentro un esterno. E poi perché Dabo per Benassi nel momento di massima spinta? Davvero, quando si ha bisogno come il pane di una vittoria, non si può osare qualcosa in più? Certo, per la Fiorentina, non è nemmeno un periodo fortunato. Capita allora che un colpo di testa da due passi di Milenkovic si stampi sul palo, e scappi via. E così, i viola, si ritrovano nella fangosa terra di mezzo. Decimi, col rischio (se stasera dovesse battere il Cagliari) di essere scavalcati anche dal Torino, e con la Juventus sullo sfondo.

Ce ne sarebbe abbastanza per cedere al pessimismo. Eppure, l’obiettivo, è lì. Il sesto posto infatti è lontano appena due punti. Niente, a pensarci bene. Per agguantarl­o, però, questa Fiorentina non basta. E se cinque indizi (pareggi) consecutiv­i non sono una prova, poco ci manca.

 ??  ??
 ??  ?? Sopra: Chiesa in azione tra i rosso blu. A lato: Simeone. I due attaccanti viola non sono riusciti a segnare, come neanche gli altri uomini di Pioli
Sopra: Chiesa in azione tra i rosso blu. A lato: Simeone. I due attaccanti viola non sono riusciti a segnare, come neanche gli altri uomini di Pioli
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy