«La sicurezza non è il far west»
Appello dei sindaci dopo il corteo per Fredy. «Siamo soli, basta con gli annunci»
Dopo il corteo di MONTE SAN SAVINO (AREZZO) sostegno a Fredy Pacini il commerciante che mercoledì ha ucciso un ladro che era entrato nel suo capannone i sindaci della Valdichiana scrivono al governo. Chiedono più risorse e mezzi per le forze dell’ordine e la fine «degli annunci che generano logiche da far west».
Alla MONTE SAN SAVINO (AREZZO) fiaccolata dei 2 mila in difesa di Fredy Pacini, venerdì sera a Monte San Savino c’erano anche le fasce tricolori dei sindaci della Valdichiana. Ieri loro, per gran parte di centrosinistra, hanno lanciato un appello pubblico per chiamare in causa lo Stato e il governo in difesa degli imprenditori e dei cittadini vittime della criminalità: «La nostra presenza — scrivono — ha voluto comunicare vicinanza a Fredy Pacini, alla sua famiglia, a tutta la comunità savinese, ma anche ribadire un appello forte al governo affinché lo Stato faccia sempre la sua parte, assolvendo in modo compiuto a quello che è uno dei suoi primi doveri: garantire fino in fondo la sicurezza e l’incolumità dei propri cittadini».
I sindaci (tutti di centrosinistra, oltre a un civico) chiedono alla politica nazionale di spostare l’attenzione su quello che ritengono il vero cuore del problema: non la nuova legge sulla legittima difesa, ma la prevenzione dalla criminalità. «Crediamo di farci interpreti di un bisogno che è proprio di tutto il nostro Paese — proseguono — la Valdichiana vive condizioni del tutto simili a quelle del resto d’Italia e per questo necessita di organici delle forze dell’ordine che siano significativamente rafforzati, con più mezzi e risorse. Per questo c’è bisogno di più sostegno ai Prefetti e alle forze dell’ordine nella loro opera quotidiana». E concludono: «Nel respingere ogni strumentalizzazione, auspichiamo che questa tragedia possa rappresentare un punto di svolta definitivo che, non risolvendosi in semplici annunci o peggio ancora nel trionfo di deleterie logiche da Far West, porti invece quanto prima a misure e risultati concreti». Venerdì, alla fiaccolata, anche il sindaco di centrodestra di Arezzo, Alessandro Ghinelli, ha condiviso una prospettiva simile: «A parlare dovrebbe essere quello Stato che è assente, che ha lasciato molti cittadini soli, a difendersi da soli».
Da parte sua, la sindaca di Monte San Savino, Margherita Scarpellini, ha annunciato di aver chiesto al Prefetto di convocare quanto prima il comitato per l’ordine e la sicurezza. «La mia partecipazione alla fiaccolata è stata per esprimere la mia vicinanza a Fredy Pacini a livello umano. E per mandare un segnale al governo per chiedere maggiore attenzione alla sicurezza dei territori. Anche perché i Comuni non hanno la delega sulla sicurezza, che è gestita da Prefetti, questori e forze dell’ordine».
Un punto di vista, quello della sindaca, che non convince la lista civica d’opposizione 52048, che venerdì ha organizzato la fiaccolata: «È vero che la sicurezza non è di competenza di un Comune, ma le telecamere di videosorveglianza sì. E in tutta la zona industriale di Monte San Savino ce ne sono soltanto due. Le strade secondarie, come quella del capannone di Pacini, sono coni d’ombra in cui i ladri si sentono autorizzati a fare quello che vogliono». A rispondere indirettamente è lo stesso documento dei sindaci della Valdichiana, in cui si spiega che «agli enti locali devono essere concesse nuove possibilità di spesa, così da poter rafforzare gli interventi». A Monte San Savino, a colpire è stata anche la reazione di molti cittadini che hanno esultato per la morte del ladro, Mircea Vitalie. E Scarpellini, quando ha preso la parola al microfono in piazza Gamurrini, alla fine della fiaccolata, ha ricevuto applausi e fischi per le sue parole: «In questa tragedia ci sono due vittime».