Larderello, duemila per la geotermia «Ritirate il decreto»
Una piazza trasversale: «Il governo ci ascolti»
C’è chi dice LARDERELLO (PISA) no. E c’è chi dice sì, alla geotermia. Ieri mattina a Larderello, provincia pisana, si sono ritrovati in duemila (secondo gli organizzatori) per contestare il decreto sulle rinnovabili che intende togliere gli incentivi alla geotermia. Domenico Cannistraro, per 40 anni dipendente Enel e oggi in pensione, è stato tra i principali fautori dell’iniziativa: «Ha superato ogni aspettativa. Il decreto presentato dal governo va assolutamente ritirato, o modificato radicalmente, e il nostro obiettivo è arrivare a un quadro legislativo in cui la geotermia sia salvaguardata e regolamentata. Alcuni atteggiamenti dei comitati potevano giustificarsi decenni fa, ma non oggi ché siamo arrivati a un livello di assoluta eccellenza nell’abbattimento degli inquinanti». In piazza anche la segretaria del Pd ed eurodeputata Simona Bonafè, l’eurodeputato Nicola Danti, il presidente del Consiglio regionale Eugenio Giani, e poi sindaci sia di centrosinistra che di centrodestra, alcuni imprenditori, rappresentanti dei sindacati. Un partito trasversale che chiede sviluppo contro l’immobilismo che rischia di penalizzare seriamente un intero territorio.
Sul terrazzo del Cinema Teatro Florentia, che dà sulla piazza sottostante, si sono alternate numerose testimonianze. Come quella di Loris Martignoni (centrosinistra), primo cittadino di Pomaranni, ce: «La geotermia — ha detto — è un comparto irrinunciabile con oltre 2.500 dipendenti, 5.000 utenze riscaldate a basso costo e numerose applicazioni industriali». Poi è stata la volta di Luigi Vagaggi- amministratore di Piancastagnaio (centrodestra). «La geotermia — ha spiegato — non porta pericoli ma ricchezza; prima di tutto conta la salute, per questo abbiamo comprato una centralina che rileva la presenza di polveri sottili e metalli pesanti, e l’aria è pulita». Tra i sindaci dell’Amiata c’erano anche Jacopo Marini (Arcidosso) e Federico Balocchi (Santa Fiora): «Sostenere che la geotermia non sia rinnovabile — osserva quest’ultimo — è una stupidaggine che penalizza i territori; siamo una maggioranza ampia che oggi ha battuto un colpo; la geotermia ci permette di mantenere servizi essenziali legati a infanzia, trasporti, anziani e via dicendo».
Mentre i comitati si trovano in linea con il Decreto: «Ribadiamo — spiegano in una nota — che l’eliminazione degli incentivi è sacrosanta, e proponiamo che quanto tolto alla geotermia sia investito negli stessi territori».