TROPPO GRIGI PER RONALDO & C.
La Fiorentina ha provato a nel quarto d’ora iniziale dei due tempi, riuscendo anche in qualche manovra pulita, ma non è andata oltre qualche pericolo potenziale. La Juventus, con la freddezza della superiorità, ha colpito quando ha potuto. In fondo la differenza tra una squadra normale e una superiore sbuca un po’ beffarda anche nei dettagli, nei rimpalli, nelle piccole cose che diventano irrimediabili. Betancourt, forse il giocatore bianconero più in difficoltà all’inizio, ha segnato il primo gol. Il secondo è uscito dal cilindro magico di un tiro di Chiellini rimpallato e il terzo è venuto su rigore. Anche in questi non travolgenti dettagli si può misurare la superiorità di una squadra che vince, si potrebbe dire, per dono di natura, lasciando all’avversario la delusione. Purtroppo per la Fiorentina si erano create un’attesa e una speranza sproporzionate rispetto al compito che si presentava alla squadra. Certo, un risultato positivo, perfino l’ennesimo ma stavolta prestigioso pareggio, avrebbe significato molto. Mentre adesso la delusione potrebbe innervosire ancora di più l’ambiente. Ma la richiesta di una trionfale vittoria sulla Juventus era da una parte inevitabile, dall’altra sproporzionata rispetto alla realtà. La Fiorentina il suo futuro in classifica dovrebbe costruirselo nelle partite alla sua portata, contro gli avversari di grado pari o inferiore. La Juventus è un po’ troppo distante. E quando arrivano risultati come quello di ieri la distanza fra le attese eccessive e la quasi inevitabile delusione rischia di peggiorare il clima. Sono altre le partite su cui costruire la classifica e la colpa della Fiorentina non è quella di aver perso con la Juventus, ma di aver smarrito molti punti sul suo cammino. Vincere il possibile, non l’impossibile. È uno slogan troppo grigio, ma alla fine conta.