Multe Ztl: consigliere che fa, concilia?
Guasto a due porte telematiche, raffica di sanzioni per gli eletti in Palazzo Vecchio
Da fine 2017 è stata una raffica: a ogni passaggio dalle porte telematiche di corso Tintori e lungarno Diaz l’occhio implacabile della Ztl scattava. E nel giro di poco fioccava la multa. Una dietro l’altra. E tutte ingiuste. Sì perché i destinatari, i consiglieri comunali di Firenze, hanno tutti il permesso e il telepass, ma un errore di sistema non li riconosceva. A maggio l’assessore Gianassi disse: tutto risolto. E invece no. FdI grida allo spreco.
Il disabile che ha bisogno di un amministratore di sostegno per fare la spesa o per pagare le bollette in banca. La madre, in lite con il marito, che va all’estero per lavoro ma non può portare con sé il figlio se non ha l’autorizzazione per un documento valido per l’espatrio. Non sarà necessario andare in tribunale per richiedere documenti, svolgere pratiche ed esporre problematiche agli avvocati. Al via, in via sperimentale, a Firenze l’Ufficio di Prossimità, progetto sovvenzionato con fondi europei, ideato nel 2016 voluto e condiviso da Ministero della Giustizia, Tribunale di Firenze, Regione, Comune di Firenze e Empoli e Città Metropolitana, Ordine degli Avvocati e Università di Firenze con la benedizione del ministro Alfonso Bonafede. «L’obiettivo è aprirne mille in tutta Italia entro il 2019 per creare una rete della Giustizia molto capillare e consentire una razionalizzazione di tempi e costi» ha spiegato il Guardasigilli ieri mattina nell’aula 30 del Palazzo di Giustizia dove è stato firmato il protocollo. Un progetto ambizioso nato per caso — «durante una pausa di lavoro» spiegano il presidente del tribunale Marilena Rizzo e Margherita Cassano presidente della Corte d’appello — e poi costruito e varato con il «metodo Firenze», capace di coagulare tutte le forze istituzionali per il conseguimento di un obiettivo: una giustizia vicina ai cittadini. Un progetto voluto dal ministro Orlando, ma poco importa al ministro Bonafede «Al di là delle differenze politiche è un progetto che si regge su una buona intesa istituzionale». Il sindaco Nardella ha ringraziato questo e il precedente governo: «Sono pensati per i cittadini, a cominciare da quelli più deboli e meno abbienti che non hanno le risorse e gli strumenti per avere un consulente legale. Siamo la prima grande città a introdurre questo nuovo sportello per una giustizia ‘amica’». Firenze è il comune capofila della Regione Toscana che è una delle tre regioni sperimentali con Piemonte e Liguria. Da ieri gli uffici hanno aperto i battenti a Empoli e nel quartiere 3 di Firenze.
Proprio a Sorgane, il ministro ha risposto ad alcune domande su Sollicciano, dove nonostante le promesse dello scorso agosto, non ci sono grandi miglioramenti. «Abbiamo riattivato l’ex piano carceri con la sua dotazione finanziaria con un tavolo paritetico col Mit: ci sono tempi fisiologici, ma finite le procedure burocratiche, al più presto ci saranno gli interventi promessi. Ci sono aree inagibili, interverremmo pezzo per pezzo. Ci sono situazioni allucinanti, stiamo cercando qualcosa di immediato per dare respiro al carcere». Un carcere volano? «Vediamo: intanto, speriamo di presentare progetti entro un anno di nuovi carceri. E stiamo lavorando, con una commissione, per individuare alcune ex caserme, facili da riutilizzare, a questo scopo. Potrebbe essere già nel decreto semplificazione». Per stemperare la situazione di tensione «stiamo trasferendo da Sollicciano i detenuti più facinorosi che hanno creato più problemi negli ultimi tempi». Ed inoltre, spiega ancora Bonafede, «abbiamo posto all’attenzione della cassa delle ammende un progetto del direttore di Sollicciano sui passeggi, dove c’erano stati problemi questa estate». E per consentire ai carcerati di parlare più facilmente con i familiari, «introdurremo Skype (la videochiamata via web, ndr)».
Per gli interventi complessivi di tutta Italia, ci sono «70 milioni, fondi che già c’erano per le carceri, non spesi. Li dislocheremo in base alle varie esigenze. Sollicciano richiede un intervento urgente».
Decentramento
Il progetto è nato qui, in una pausa di lavoro Toscana capofila con Piemonte e Liguria
Emergenza carceri