Le imprese e il segnale di Torino «Pronti a tutto per lo sviluppo»
Tanti toscani all’iniziativa delle associazioni per le grandi opere. «Manifesteremo anche qui»
«Se siamo qui è perché la nostra pazienza è quasi al limite. Se siamo qui, 12 organizzazioni, tra artigiani, commercianti, cooperative, industriali, qualcuno si dovrebbe chiedere perché», ha detto ieri prima dell’inizio della manifestazione per la Tav alle Ogr di Torino il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia. E a Torino c’erano anche i vertici di molte associazioni di categoria toscane, pronte a mobilitarsi anche qui. Forse fin dai prossimi giorni.
Anche se l’apertura del sottosegretario leghista Armando Siri — «non vedo ostacoli allo sviluppo di Peretola» — frenano i toni e molti sembrano aspettare l’esito della conferenza dei servizi sul master plan dell’aeroporto Vespucci fissata per venerdì a Roma per capire cosa fare. Se scendere di nuovo in piazza come annunciato dal presidente di Confindustria Firenze, Luigi Salvadori, allargando il fronte non solo alle imprese, ma a tutto il mondo economico e civile. Un’apertura, quella di Siri, che convince poco il sindaco di Firenze Dario Nardella: «Sono mesi che dal governo arrivano segnali discordanti: io faccio come San Tommaso, finché non vedo non credo. Confido nel fatto che alla fine il governo capirà quanto questo progetto sia importante per Firenze e per la Toscana. Noi andiamo avanti in questa direzione, con chiunque voglia aiutarci a raggiungere l’obiettivo».
Intanto però l’evento di Torino, arrivato dopo la manifestazione dei 20.000 cittadini, è considerato un messaggio politico forte all’esecutivo; una dimostrazione che l’opposizione più forte arriva dal mondo economico. «Torno ora da Torino — dice il presidente di Confindustria Toscana, Alessio Ranaldo — È stata una bella iniziativa, molto partecipata e “sentita”. Anche la Toscana soffre senza infrastrutture all’altezza. È assurdo ad esempio che si debba ancora parlare dell’aeroporto Vespucci o della Tirrenica: un’azienda, con questi tempi, sarebbe già fallita, perché non competitiva». «Negare lo sviluppo delle infrastrutture, emblematico il caso della Tav, è negare il futuro economico del Paese — dice Paolo Campinoti, presidente di Confindustria Toscana Sud, anche lui a Torino — In Toscana non arretreremo di un passo nel cercare di difendere la possibilità di rendere Fi- renze un aeroporto funzionante, vedere la conclusione della Due Mari, far ottenere a Siena una rete ferroviaria non su binari ottocenteschi; a garanzia dei servizi e della sicurezza legati alla mobilità a tutti i cittadini». «È stato mandato un segnale forte — aggiunge Luigi Salvadori — con grande compattezza, contro la manovra economica del governo e per le grandi opere. E anche in Toscana siamo pronti a tutto, anche a manifestare, per sostenere questa battaglia, che è per lo sviluppo ed il lavoro, non per noi».
Nico Gronchi, presidente di Confesercenti Toscana, afferma: «Il messaggio delle imprese toscane è: sì aeroporto di Peretola, sì all’alta velocità, sì alle terze corsie autostradali. Ed è diretto a chi pone veti e a chi dice sempre no. Non possiamo più aspettare: la Tav è un cantiere più che avviato anche a Firenze, sul “Vespucci” c’è un percorso che dura da venti anni». E se la project review voluta da Toninelli portasse ad una scelta tra le due opere? «Per noi vanno fatti sia la Tav che l’aeroporto, non arretriamo di un millimetro e non vogliamo sentir parlare di “scambi” o “baratti” tra opere che non sono confrontabili ma sono fondamentali entrambe».
E Aldo Cursano, presidente di Confcommercio Toscana, assente perché a Milano per altri impegni dell’associazione, spiega: «Il momento è molto delicato, senza crescita si rischia una vera recessione. E frenare le infrastrutture e gli investimenti significa creare incertezza per le imprese e quindi, in ultima analisi, maggiore disoccupazione». «Lo sviluppo di Peretola e le altre grandi opere? Ci sono tutte le condizioni per fare una manifestazione unitaria del mondo produttivo toscano».
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Gronchi (Confesercenti)
Non possiamo più aspettare: l’Alta velocità e la nuova pista di Peretola vanno fatti, non arretreremo di un millimetro