E torna la tentazione di una Cosa Bianca «Ma non sarà la Dc»
Si incontreranno sabato a Roma, giorno dell’Immacolata, un gruppo di cattolici che da mesi stanno lavorando alla formazione di un partito di ispirazione cristiana. Prima in piazza San Pietro per l’Angelus del Papa. Poi un pasto frugale e a seguire la riunione in cui dovrebbe essere approvato un documento–appello. A scendere in campo. In nome della dottrina sociale cattolica e della Costituzione.
Un appello stile quello che don Luigi Sturzo lanciò il 19 gennaio 1919, giusto un secolo fa, per la fondazione del Partito popolare. Rinasce la Dc? Saliamo a Fiesole, dove abita monsignor Gastone Simoni, 81 anni, vescovo emerito di Prato, che sogna da sempre il ritorno di un partito dei cattolici, dopo quello che lui definisce «l’omicidio-suicidio» della Dc. Ci siamo? O per dirla con Indro Montanelli a proposito di Fanfani: rieccola? «No, no, la Dc non rinasce. Ma di un partito di ispirazione cristiana se ne avverte la necessità politica e storica», si dice convinto monsignor Simoni.
Così con un gruppo «corposo» di cattolici il vescovo emerito di Prato sta per far nascere «Insieme». Per ora associazione politica, domani forse partito. Un secolo dopo la nascita del Ppi. Si dirà altri tempi, allora l’Italia era reduce dalle ferite della prima guerra e incombeva il fascismo. Ma è proprio a quegli anni che pensano quelli di «Insieme».
Anche oggi troppe nubi all’orizzonte. Una è Matteo Salvini. E monsignor Simoni, che non è tenero neppure con l’altro Matteo («sono stato sempre critico con Renzi, la rottamazione non mi piace»), non lo nasconde. Dice: «Sui migranti posso capire alcune delle ragioni che adduce, ma non la soluzione. L’approccio di Salvini al problema migratorio è rozzo, riflette le paure, non le governa, anzi le fomen-