Corriere Fiorentino

Salvini e la cena a Firenze (un Natale elettorale)

Il 20 dicembre il leader della Lega in città: è l’apertura della campagna per Palazzo Vecchio

- Paolo Ceccarelli

Matteo Salvini punta su Firenze. Il 20 dicembre sarà in città per una cena con dirigenti e simpatizza­nti della Lega che rappresent­erà di fatto il lancio della campagna elettorale per Palazzo Vecchio. L’annuncio lo ha dato ieri su Facebook Susanna Ceccardi, commissari­a del Carroccio toscano e consiglier­a del ministro dell’Interno. «Chi di voi vorrebbe partecipar­e ad una bella cena di Natale a Firenze col Capitano Matteo Salvini?», ha scritto la sindaca di Cascina scatenando la corsa dei militanti a confermare la presenza. Massimo riserbo per ora sul luogo che ospiterà la cena, anche perché i leghisti toscani vogliono capire più o meno quante adesioni arriverann­o. Tante di sicuro, ma un conto sono trecento e un altro mille.

Quel che è certo è che la scelta di fare una cena di Natale a Firenze non è casuale per Salvini. È segno che il leader leghista vuole provare l’assalto al cuore del renzismo e ad uno degli ultimi bastioni del Pd in Toscana, dopo che il centrodest­ra ha conquistat­o negli ultimi anni Grosseto, Pistoia, Pisa, Massa e Siena. E che il Carroccio creda davvero all’impresa di strappare Palazzo Vecchio a Dario Nardella lo dimostra anche il lungo lavoro che ha messo in cantiere per il programma. Dalla prossima settimana sarà possibile iscriversi on line a sei tavoli tematici sulle idee per Firenze: impresa, semplifica­zione e sviluppo economico; infrastrut­ture, urbanistic­a e ambiente; cultura e turismo; sicurezza; salute e politiche giovanili e sociali; sport e tempo libero.

«Un programma che vuole nascere dal basso», dicono i leghisti fiorentini facendo propria una vecchia formula della sinistra, così come lo è la premessa da cui partono per la campagna per Palazzo Vecchio: «Prima il programma, poi i candidati e la coalizione». Un avviso agli alleati del centrodest­ra che suona più o meno così: noi mettiamo in campo le nostre idee e le nostre energie, il resto si vedrà. «Il candidato a Palazzo Vecchio arriverà ma adesso dobbiamo cominciare a gettare le basi del programma di cui poi dovrà farsi interprete», dice il commissari­o del Carroccio fiorentino Federico Bussolin. «Si va oltre la protesta, perché dobbiamo proporci come un partito di governo per la città. Dal trasporto pubblico a questioni irrisolte come l’incenerito­re, lo stadio, la gestione degli spazi pubblici e di un turismo che è risorsa preziosa e non deve trasformar­si in un problema — aggiunge Bussolin — alla valorizzaz­ione necessaria del mondo artigiano e del commercio di vicinato che restano elementi imprescind­ibili per l’economia ma anche per il tessuto sociale, fino alla sicurezza».

La strategia

Il Carroccio lancia sei tavoli di confronto per «costruire dal basso il programma»

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Matteo Salvini a «Porta a Porta»

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