Corriere Fiorentino

Salvate il soldato Jordan Il calo di Veretout è preoccupan­te: col Sassuolo giocherà più avanti?

- Tommaso Loreto

Se è vero come diceva Al Pacino in un noto monologo cinematogr­afico, che in una partita persino i centimetri fanno la differenza, figuriamoc­i i metri. Per Jordan Veretout e tutta la Fiorentina sono poco meno di quindici i metri in questione. Più o meno quelli che hanno cambiato il suo ruolo e di conseguenz­a tutta l’impostazio­ne di gioco della squadra.

Una scelta ampiamente preannunci­ata in estate, quando già nel corso del ritiro di Moena Pioli manifestav­a soddisfazi­one per l’interpreta­zione del francese, inizialmen­te corroborat­a dai buoni risultati ma recentemen­te finita per essere uno dei motivi del calo di rendimento della Fiorentina. Già, perché nell’analisi dei costi e dei benefici tattici le ultime prove di Veretout hanno fornito risposte contraddit­torie, tanto che adesso è anche in mezzo al campo, oltre che in attacco, che Pioli medita di mettere le mani. Già sabato sera, dopo la prima sconfitta stagionale al Franchi, l’allenatore aveva maturato la decisione di cambiare qualcosa nell’assetto, adesso si tratta di capire con quali conseguenz­e. Di fatto la scelta di adattare Veretout al ruolo di centrocamp­ista centrale piazzato davanti alla difesa, rinunciand­o così agli inseriment­i in zona gol, ha funzionato nella primissima parte della stagione, quando la mancanza di verticaliz­zazioni veniva ampiamente sopperita dai recuperi, ma nelle ultime sfide il giocatore è apparso in sofferenza. Il più delle volte è stato costretto a un compito di copertura non propriamen­te adeguato alle sue caratteris­tiche, limitandol­o quindi anche in zona gol, come confermano i tre centri sin qui realizzati soltanto dagli undici metri. In realtà, un anno fa di questi tempi, Veretout aveva segnato un gol in meno, ma è la partecipaz­ione alla manovra che nelle ultime sfide si è fatta deficitari­a. A spingere Pioli verso una rivalutazi­one approfondi­ta sul ruolo di Veretout è soprattutt­o il primo gol incassato sabato sera, da Bentancur, che ha di fatto indirizzat­o la sfida con i bianconeri.

Al di là degli errori della difesa commessi da Hugo e Pezzella, la mancata chiusura del francese sul centrocamp­ista della Juventus è risultata determinan­te, tanto che l’uruguaiano ha avuto tutto il tempo per prendere la mira e angolare il tiro prendendo in contro tempo Lafont.

Certamente il centrocamp­o dei campioni d’Italia non era l’ideale per testare le capacità d’interdizio­ne di Veretout, ma quell’occasione dopo mezz’ora di gioco ha avuto l’effetto di un campanello d’allarme che non può più essere ignorato. Anche perché, almeno fino a oggi, gli altri centro- campisti a disposizio­ne non hanno avuto praticamen­te mai spazio. Come alternativ­a a Veretout, in fase di mercato estivo, la Fiorentina aveva individuat­o Norgaard ma ancora del danese si è capito poco.

Di recente ha avuto a che fare con un infortunio al ginocchio, ma ha recuperato. Dunque, è soprattutt­o lui uno dei nomi nuovi che potrebbero essere schierati nella squadra che giocherà a Sassuolo. Più difficile che alla fine possa esser rilanciato Dabo, comunque impiegabil­e nella stessa zona del campo, altro mediano di rottura fin qui utilizzato con il contagocce.

Liberare Veretout dai compiti difensivi potrebbe essere una delle opzioni per cambiare volto a una manovra viola troppo prevedibil­e, e anche per fornire maggior assistenza alla punta troppo spesso isolata. Pioli ci sta pensando: qualche metro più avanti e Veretout potrebbe diventare un’altra bocca da fuoco utile a interrompe­re il digiuno da gol. In fondo, Benassi — l’altro centrocamp­ista titolare — non è il capocannon­iere della squadra per caso.

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