Corriere Fiorentino

TUTTI IN INDIA DICIOTTO ANNI DI FILM

Il «River to River» diventa maggiorenn­e e dal 6 all’11 dicembre torna con un carico di pellicole, mostre, talk, lezioni di cucina. Il via con «Sir» di Rohena Gera. Uno sguardo sul Paese di oggi, tra desideri e battaglie

- Francesca Del Boca © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Compie diciotto anni quest’anno, ma la maturità l’ha già conseguita da un pezzo. È sempre più strutturat­o infatti il River to River Florence Indian Festival, un appuntamen­to nazionale che, dal 6 all’11 dicembre al Cinema La Compagnia, raccoglie in trentacinq­ue proiezioni le migliori espression­i della scena cinematogr­afia più prolifica al mondo. «Amore, emancipazi­one, differenze sociali, istruzione, lavoro, spirituali­tà: sono i temi di quel caleidosco­pio che è l’India, civiltà contempora­nea e antichissi­ma — ha detto la direttrice Selvaggia Velo — Vedremo pellicole molto diverse tra loro, dai documentar­i alle commedie romantiche in puro stile Bollywood». Tre saranno, come al solito, le categorie in gara per il premio del pubblico «River to River Audience Award»: lungometra­ggi, cortometra­ggi e documentar­i in prima italiana (in lingua originale con sottotitol­i) alla presenza di ospiti, attori e registi. Apre la rassegna Sir, debutto della regista Rohena Gera celebrato alla Semaine de la Critique di Cannes 2018 sui tabù sociali e sull’attrazione di mondi opposti, che uscirà in Italia l’anno prossimo; chiude martedì 11 la travolgent­e musica punjabi di Manmarziya­an di Anurag Kashyap. In mezzo il cuore pulsante del festival, dai sette lungometra­ggi come la commedia degli equivoci

Karwaan di Akarsh Khurana con il divo Irrfan Khan o il film proibito Chitra (Nude) di Ravi Jadhad, a corti e documentar­i: tra loro il corto animato sui sogni dei monaci buddisti Everything is upstream di Martin Ponferrada, seguito dagli interventi della monaca indù Svamini Shuddanand­a Ghiri e della monaca zen Anna Maria Shinnyo Marradi, e il documentar­io An engineered dream di Hemant Gaba sulle pressioni familiari e sociali verso i giovani. Due le giornate a tema. Lunedì 10 è dedicato alle donne, in collaboraz­ione con il festival dei Diritti; tocca al cibo invece martedì 11, sullo schermo e non solo: durante queste proiezioni sarà infatti possibile degustare in sala un’apposita food box di cibo india-

no. E ancora proiezioni speciali tra passato e presente, come la web serie Bisht, Please! e soprattutt­o il documentar­io del 1968 Meditazion­e

con i Beatles di Furio Colombo, alla presenza del giornalist­a stesso: un incontro fortuito con la band più famosa del mondo, in quel viaggio indiano che tanto influenzò la musica e la poetica dei singoli componenti. Senza dimenticar­e il circuito off, sparso per tutta la città: la mostra del fotografo Majlend Bramo Like

sugar in milk alla Fondazione Studio Marangoni sulla comunità parsi di Mumbai, le lezioni di cucina indiana all’Istituto Cescot e il party notturno con dj-set Bollywood questo venerdì da Amblé.

 ??  ?? Da sapere Dal 6 all’11 dicembre si tiene l’edizione numero 18 del «River To River Indian Film Festival» ideato e diretto da Selvaggia Velo. Protagonis­ta sarà l’India contempora­nea con i suoi desideri, le battaglie sociali, gli usi e i costumi raccontati in 35 pellicole in prima italiana e europea (accanto «Meditazion­e con i Beatles» di Furio Colombo)
Da sapere Dal 6 all’11 dicembre si tiene l’edizione numero 18 del «River To River Indian Film Festival» ideato e diretto da Selvaggia Velo. Protagonis­ta sarà l’India contempora­nea con i suoi desideri, le battaglie sociali, gli usi e i costumi raccontati in 35 pellicole in prima italiana e europea (accanto «Meditazion­e con i Beatles» di Furio Colombo)
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Gallery Dall’alto: «Sir» di Rohena Gera, che apre il festival, Irrfan Khan in «Karwan» di Akarsh Khurana e la direttrice del festival fiorentino Selvaggia Velo

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