LA FIRENZE-MARE INSEGNA CON LA NUOVA PISTA SI INVESTE SUL FUTURO
Caro direttore, le scrivo nella mia veste di «pendolare» giornaliero della Firenze-Mare da almeno 40 anni, con riferimento all’«analisi costi-benefici» che organi del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti starebbero o stanno compiendo circa l’opportunità di realizzare o meno la nuova pista parallela dell’aeroporto di Peretola.
Non è mia intenzione compiere una riflessione di carattere giuridico sull’opera pubblica, anche perché il Tar della Toscana è stato investito dell’impugnazione della relativa Valutazione d’Impatto Ambientale e ne tratterà ad una prossima udienza, ma dovendo percorrere mattina e sera il tratto terminale della FirenzeMare, da molto tempo non solo devo affrontare quotidianamente una coda infinita in entrata ed il successivo «autoscontro» della rotatoria di Peretola (che peraltro non è il solo nel territorio comunale), ma, sempre più spesso, mi vedo atterrare aerei di grandi dimensioni praticamente sulla testa e credo che anche gli abitanti di Peretola ne sappiano qualcosa. Per queste ragioni, così elementari e pratiche, sono sempre stato a favore dell’ampliamento dell’aeroporto con la pista parallela all’autostrada, anche perché solo così potranno essere adeguate le attuali infrastrutture autostradali di accesso alla città, che se non mi sbaglio sono sempre quelle realizzate al momento del raddoppio della Firenze-Mare nel 1961-1962 e ricordo solo — per esperienza personale — che quando un aereo di linea alla fine degli anni ’90 atterrò oltre il termine della pista, le code sulla Firenze-Mare partivano da Lucca.
Dunque, è difficile sostenere che si sia in presenza di un insieme di opere non necessarie, o meglio, inutili, ma non voglio sostituirmi ai politici ed ai tecnici che in questo momento ne stanno discutendo. Vorrei solo ricordare loro due cose, di cui sembra che ci si sia completamente dimenticati. La prima, ai limiti dell’ovvio, è che l’analisi costi-benefici di un’opera pubblica deve essere compiuta nell’ambito del procedimento di valutazione d’impatto ambientale, oggi regolato dal D.lgs. 104/2017, ritenuto legittimo dalla Corte Costituzionale con la recentissima sentenza n. 198/2018, mentre il principio di legalità non consente che si inventino una sorta di procedimenti paralleli a latere di quelli previsti nell’ambito della riserva di legge che regola questa e tutte le altre materie dell’agire provvedimentale delle pubbliche amministrazioni.
La seconda, nella quale vorrei ricordare brevemente la genesi, interessantissima ed avventurosa anche dal punto di vista economico-finanziario sino alla sua statalizzazione nel 1941, dell’autostrada Firenze-Mare, i cui lavori iniziarono proprio a Peretola il 28 ottobre 1928, mentre fu completata fino a Migliarino ed inaugurata il 5 agosto del 1933.
Essa, pensata soprattutto per favorire lo sviluppo turistico di Firenze, Montecatini Terme e Viareggio, fu propagandata con il significativo slogan «Il mare a Firenze», che infatti, considerando il traffico dell’epoca sarebbe stato raggiunto in un’ora secondo i promotori dell’opera, ma ha rappresentato, in particolare a partire dal dopoguerra, una infrastruttura indispensabile per lo sviluppo economico dell’intera regione, così come l’Autostrada del Sole ha accompagnato e favorito il boom economico italiano, di ormai lontana memoria. Nel 1935 sulla Firenze-Mare vennero registrati in media 563 passaggi giornalieri di autoveicoli, 897 nel 1937, ma oggi credo che se ne superino le diecine di migliaia al giorno e nessuno potrebbe immaginare la Toscana senza questa autostrada. Questo dimostra che le ricadute economiche e sociali delle opere pubbliche non si esauriscono certamente nell’immediato, ma si apprezzano nei decenni a venire e quindi caro direttore, non dobbiamo smarrire il coraggio di proiettarci nel futuro, che tutti vogliamo migliore dell’esistente.
Da pendolare sulla A11 sempre più spesso mi vedo atterrare aerei grandi praticamente sulla testa e credo che anche chi vive a Peretola ne sappia qualcosa...