Buffon: «Le scritte? Non sono opera di un tifoso viola»
Le offese a Scirea e ai morti dell’Heysel al Franchi, si indaga per apologia di reato e imbrattamento
Prosegue il lavoro degli agenti della Digos per individuare chi ha realizzato le scritte choc contro Gaetano Scirea e le vittime dell’Heysel. Si indaga per apologia di reato e imbrattamento. Ieri Anche Gianluigi Buffon, ex portiere della Juventus ora al Psg, ha commentato la vicenda. «Una persona che scrive una cosa simile — ha detto — è già stata condannata dalla vita. È un discorso molto delicato, non mi va di bacchettare la gente. Non credo che un tifoso della Fiorentina abbia scritto una cosa simile. Un essere umano che abbia più di 15 anni che scrive una cosa simile, la mano gli deve cadere immediatamente».
La memoria è tornata subito allo scorso 8 marzo, il giorno dei funerali di Astori. «Penso a Davide almeno 4-5 giorni a settimana. Si era creato un clima di maggior serenità e rispetto tra le tifoserie di Fiorentina e Juve. L’accoglienza che ci hanno riservato il giorno del funerale è stata commovente ed è per questo che non voglio credere che un tifoso della Fiorentina, sette mesi dopo, abbia scritto quelle frasi».
Già, Piazza Santa Croce quel giorno era gremita mentre Gigi, coi suoi compagni radunati a Londra dopo una notte di Champions, passava sul sagrato della basilica con la mano tesa. Quella volta non per parare un pallone, ma per salutare e ringraziare tutti coloro che erano lì per Davide. Un momento di vicinanza e commozione, oltre ogni colore e rivalità. Sui principi di correttezza e rispetto si è espresso anche Salvatore Sanzo, numero uno del Coni Toscana e olimpionico di scherma. «Il calcio italiano deve avere il coraggio di imboccare una nuova strada, non può più permettersi di continuare a convivere con questa deplorevole atmosfera di violenza. Deve riacquistare una propria dimensione etica ed educativa, e farlo soprattutto per il bene dei giovani. Trattandosi del primo movimento sportivo nazionale — ha continuato — è chiamato a dare il buon esempio, allontanando per sempre dagli stadi chi non accetta il rispetto di certi valori».
Una presa di posizione forte contro chi, in forma anonima, si macchia di questi orribili gesti. «Abbiamo la dimostrazione che certi episodi di violenza verbale e scritta appartengono a una buona parte del mondo del calcio. Finché gli autori di simili gesti rimarranno quasi impuniti o riceveranno lievi condanne, il calcio e lo sport in generale saranno solo sconfitti e non potranno riacquistare credibilità».