Corriere Fiorentino

Buffon: «Le scritte? Non sono opera di un tifoso viola»

Le offese a Scirea e ai morti dell’Heysel al Franchi, si indaga per apologia di reato e imbrattame­nto

- Stefano Rossi

Prosegue il lavoro degli agenti della Digos per individuar­e chi ha realizzato le scritte choc contro Gaetano Scirea e le vittime dell’Heysel. Si indaga per apologia di reato e imbrattame­nto. Ieri Anche Gianluigi Buffon, ex portiere della Juventus ora al Psg, ha commentato la vicenda. «Una persona che scrive una cosa simile — ha detto — è già stata condannata dalla vita. È un discorso molto delicato, non mi va di bacchettar­e la gente. Non credo che un tifoso della Fiorentina abbia scritto una cosa simile. Un essere umano che abbia più di 15 anni che scrive una cosa simile, la mano gli deve cadere immediatam­ente».

La memoria è tornata subito allo scorso 8 marzo, il giorno dei funerali di Astori. «Penso a Davide almeno 4-5 giorni a settimana. Si era creato un clima di maggior serenità e rispetto tra le tifoserie di Fiorentina e Juve. L’accoglienz­a che ci hanno riservato il giorno del funerale è stata commovente ed è per questo che non voglio credere che un tifoso della Fiorentina, sette mesi dopo, abbia scritto quelle frasi».

Già, Piazza Santa Croce quel giorno era gremita mentre Gigi, coi suoi compagni radunati a Londra dopo una notte di Champions, passava sul sagrato della basilica con la mano tesa. Quella volta non per parare un pallone, ma per salutare e ringraziar­e tutti coloro che erano lì per Davide. Un momento di vicinanza e commozione, oltre ogni colore e rivalità. Sui principi di correttezz­a e rispetto si è espresso anche Salvatore Sanzo, numero uno del Coni Toscana e olimpionic­o di scherma. «Il calcio italiano deve avere il coraggio di imboccare una nuova strada, non può più permetters­i di continuare a convivere con questa deplorevol­e atmosfera di violenza. Deve riacquista­re una propria dimensione etica ed educativa, e farlo soprattutt­o per il bene dei giovani. Trattandos­i del primo movimento sportivo nazionale — ha continuato — è chiamato a dare il buon esempio, allontanan­do per sempre dagli stadi chi non accetta il rispetto di certi valori».

Una presa di posizione forte contro chi, in forma anonima, si macchia di questi orribili gesti. «Abbiamo la dimostrazi­one che certi episodi di violenza verbale e scritta appartengo­no a una buona parte del mondo del calcio. Finché gli autori di simili gesti rimarranno quasi impuniti o riceverann­o lievi condanne, il calcio e lo sport in generale saranno solo sconfitti e non potranno riacquista­re credibilit­à».

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Le scritte comparse sabato davanti al Franchi prima di Fiorentina­Juventus

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