«Noi, tagliati dal ministro Grillo Senza incontrarla»
È il massimo organo consultivo che fornisce pareri al ministro della Salute. E la titolare del dicastero, la Cinque Stelle Giulia Grillo, lunedì sera, ha deciso di azzerare il Consiglio superiore di sanità. E lo ha fatto per email, e senza aver mai incontrato il Consiglio da quando, lo scorso giugno, il governo giallo verde è entrato in carica. Nel Consiglio superiore di sanità, i cui membri lavorano gratis, sedevano fino a lunedì anche quattro toscani, che lo scorso anno, dopo un mandato triennale, si erano visti rinnovare l’incarico: Maria Pia Amato, neurologa, Elisabetta Cerbai, farmacologa, Mauro Marchionni, ginecologo, tutti e tre dell’Università di Firenze, e Manuela Roncella, senologa dell’Università di Pisa. «Il ricambio è nella logica del Consiglio e rientra nelle prerogative del ministro — dice Elisabetta Cerbai — Se Giulia Grillo ha deciso di cambiare tutti i membri, credo che questo preluda a una riorganizzazione totale. Nessuna polemica, mi avrebbe fatto però piacere poterla incontrare, anche solo perché avesse modo di congedarci». «Era una decisione che aspettavamo da tempo, anzi, in tanti quasi ci si domandava quando il ministro ci avrebbe cambiati. E, conoscendo il governo, io avevo già intuito che sarebbero stati cambiati tutti i membri — spiega Mauro Marchionni — Nessun problema ma, certo, un incontro sarebbe stato un atto di cortesia reciproca». «Per me è stata un’esperienza molto bella — commenta Manuela Roncella — Il ministro ha tutto il diritto di scegliere un Consiglio come ritiene opportuno. Ed era una cosa nell’aria. Magari c’è piaciuta meno la modalità, ci ha mandato una email e finita lì». Il ministro Giulia Grillo negli ultimi mesi ha più volte sottolineato l’importanza delle vaccinazioni, ma negli scorsi anni, si era invece schierata su posizioni diverse, come quando definì i vaccini «una grande truffa». Gli ormai ex componenti non temono che il nuovo Consiglio superiore di sanità possa dare spazio a posizioni antiscientifiche? «Spero proprio di no, la ragione deve prevalere. Voglio essere ottimista», dice Marchionni. Più pragmatica Roncella: «Se succederà lo vedremo fra poco, non appena il ministro nominerà il nuovo Consiglio».