Il rock qui è un’industria, che fa più ricca Firenze
Il bilancio del centro studi della Camera di commercio. Il successo dovuto anche alla location
Quarantadue milioni di euro, per solo 4 giorni di concerti. È l’indotto di «Firenze Rocks», rilevato da Irpet e Cst. E si sono creati posti di lavoro equivalenti a oltre 400 assunzioni l’anno: una grande azienda rock.
❞ Bassilichi La spesa media del turista italiano è di 236 euro, quella di uno straniero è di 387 Ormai anche i rockettari fanno parte del partito del Pil
È nata una nuova grande impresa, in Toscana. Che tra Firenze e il resto della regione ha «assunto» 444 dipendenti, di cui 336 solo nel capoluogo, con un valore aggiunto lasciato su tutto il territorio di 42,1 milioni di euro. È il bilancio fatto da Irpet, Centro studi turistici e ufficio statistica della Camera di commercio, sull’impatto di Firenze Rocks. Un evento di pochi giorni che però ha un effetto esplosivo, su Firenze e la Toscana.
La metafora dell’azienda «di grandi dimensioni» (pari alla sede fiorentina di Gucci, Thales, Arval o la De Angelis) nata grazie a Firenze Rocks, che si ripete con la terza edizione all’ippodromo del Visarno dal 13 al 16 giugno, è stata usata da Leonardo Bassilichi, presidente della Camera di commercio, ieri alla presentazione della ricerca assieme a Claudio Bianchi di Promofirenze, all’assessore fiorentina Cecilia Del Re, a Roberto De Luca di Live nation che realizza i 4 giorni di concerti assieme a Alessandro Bellucci di Lndf e Fratini. Ovl’auto viamente, sono posti di lavoro che si accendono e si spengono, per la maggior parte, in prossimità dei concerti. Ma alcuni «restano» a lungo, per la preparazione durante l’anno dell’evento.
L’impatto, hanno spiegato Enrico Conti di Irpet ed Alessandro Tortelli di Cst, è stato creato dai 210 mila visitatori arrivati in maggioranza con amici (40%) o in coppia (38%), giunti a Firenze a metà con propria, ma ai concerti per la maggioranza a piedi (48%) o in tramvia (23,7%). Metà ha pernottato in città, e di questa metà la maggioranza ha usato hotel e strutture «ufficiali».
«La spesa media del turista italiano è di 236,6 euro, quella del turista straniero è di 387», si legge nella ricerca, per un importo complessivo di 26,7 milioni di euro, di cui 23 solo a Firenze e nell’hinterland, euro che hanno generato un valore aggiunto (sommato anche alle spese degli organizzatori, senza i cachet per gli artisti) di 42,1 milioni di euro. «Un impatto dello 0,1% del Pil della Città metropolitana di Firenze. Quindi, anche i rockettari fanno ora parte del partito del Pil», ha scherzato Bassilichi, ricordando che questa potrebbe essere una opportunità ancora più internazionale se ci fosse «un aeroporto più funzionale e operativo con la nuova pista parallela».
E quello dello sfruttare questa opportunità è un tema vero: come ha ricordato Tortelli, il turismo musicale in Gran Bretagna vale 2,2 miliardi di sterline l’anno.
Insomma, dato che la «location» Firenze ha pesato per il 60% degli intervistati nelle ricerca, e il 54% ha anticipato/ prolungato la sua permanenza, non sarebbe il caso di avere più occasione del genere, magari in bassa stagione? «Mancano le strutture adatte per eventi fuori estate», spiega De Luca. Magari il futuro stadio coperto potrebbe essere una soluzione, chissà. Intanto, la preparazione della prossima edizione va avanti, manca ancora l’ultima star per una delle serate, da aggiungere a The Cure, Ed Sheeran, Tool e Smashing Pumpkins. Ma per espandere l’esperienza di Firenze Rocks nella città, come spiega Bellucci «sono partiti anche i Firenze Rock store». La presentazione della ricerca si è conclusa con un ricordo, emozionato, di Alberto Peruzzini, il direttore di Toscana promozione, da poco scomparso.