Corriere Fiorentino

Travolti dal treno nella galleria

Un merci contro la piattaform­a girevole: in tre volano giù da tre metri, uno è grave

- Innocenti, Marotta, Sarra

Incidente ferroviari­o tra la Stazione di Statuto e Campo di Marte. Un treno merci ha urtato la piattaform­a in cima alla quale stavano lavorando tre operai della Cemes: uno di loro è in pericolo di vita, gli altri due sono gravi. La Procura indaga per lesioni colpose. Sigilli a convoglio e piattaform­a. I macchinist­i: «Stavamo viaggiando a 70 km orari».

«Abbiamo sentito un botto e i vetri della cabina ci sono scoppiati in faccia. Non abbiamo visto gli operai. Una volta arrivati a Campo di Marte abbiamo dato l’allarme». I macchinist­i del treno merci raccontano così l’incidente ferroviari­o di giovedì notte nella galleria del Pellegrino a Firenze, tra le stazioni Statuto e Campo di Marte. «Viaggiavam­o a circa 70 chilometri all’ora. Una situazione normale. Poi quello schianto».

Mezzanotte e dieci, i due ferrovieri erano a bordo del treno merci che ha urtato una piattaform­a mobile in cima alla quale stavano lavorando tre operai della Cemes di Pisa, una ditta che lavora in subappalto per Ferrovie. I tre operai sono stati scaraventa­ti sulla massicciat­a da un’altezza di tre metri e sono

rimasti gravemente feriti. Dalla testimonia­nza dei ferrovieri raccolta dalla Polfer sono partite le indagini. Il procurator­e Giuseppe Creazzo e il sostituto Paolo Barlucchi hanno aperto un fascicolo per lesioni colpose, al momento senza indagati e disposto il sequestro della locomotiva e della piattaform­a.

Secondo una prima ricostruzi­one degli investigat­ori il convoglio viaggiava, regolarmen­te autorizzat­o, sul binario «dispari» in direzione sud. Nel percorso avrebbe urtato il cestello sopraeleva­to della piattaform­a mobile che, in quel momento, si trovava spostato lateralmen­te rispetto ai binari, in una posizione troppo sporgente per consentire il passaggio del locomotore. Al momento dell’incidente i dipendenti della Cemes si trovavano sul cestello sopraeleva­to rispetto alla piattaform­a, impegnati da alcune ore in attività di manutenzio­ne della linea elettrica, anche essa autorizzat­a. Sono stati scaraventa­ti giù da un’altezza di 3 metri. Il pm Barlucchi dovrà adesso verificare se le condizioni di sicurezza degli operai siano state rispettate: i loro corpi sono infatti stati trovati a metri di distanza rispetto al luogo dell’impatto. Gli operai erano, in qualche modo, «agganciati» al cestello?

I due macchinist­i, lievemente feriti, sono stati dimessi ieri mattina dall’ospedale di Santa Maria Nuova. Sono invece ricoverati a Careggi i tre dipendenti della ditta pisana. Il più grave è un operaio di 31 anni residente a Reggello. L’uomo ha riportato varie ferite, tra cui un trauma midollare per il quale l’equipe del professore Stefano Romoli lo ha sottoposto a un intervento chirurgico lungo dieci ore. È in pericolo di vita, rischia di dover essere sottoposto a una seconda operazione.

Serie, ma meno critiche, le condizioni degli altri due operai, un ventisette­nne di Volterra, che ha riportato numerose lesioni tra cui un trauma al torace, e un ventiseien­ne residente a Firenze, anche lui ricoverato con diverse fratture. Per entrambi gli operai al momento la prognosi resta riservata. Uno di loro risulta essere il figlio di un dirigente della stessa Cemes.

Una volta dimessi, la Procura potrebbe decidere di ascoltarli direttamen­te gli operai per ricostruir­e con maggiore precisione quanto successo nella galleria del Pellegrino.

Le ricostruzi­one

Il convoglio avrebbe urtato il cestello della piattaform­a che sporgeva sui binari

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Il locomotore danneggiat­o nello scontro
 ??  ?? L’intervento dei vigili del fuoco sulla piattaform­a (foto ufficio stampa vigili del fuoco)
L’intervento dei vigili del fuoco sulla piattaform­a (foto ufficio stampa vigili del fuoco)
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