Corriere Fiorentino

Cherubini: anche le nipoti vogliono indietro le spoglie

Firmata la petizione lanciata dal maestro Muti per portarle dalla Francia a Santa Croce

- Edoardo Semmola

Il maestro Muti ne ha fatto una battaglia personale, che dura da anni: riportare nella Basilica di Santa Croce a Firenze le spoglie del compositor­e Luigi Cherubini, nato a Firenze nel 1760 e morto a Parigi nel 1842 dove è sepolto nel cimitero di Père-Lachaise.

In estate anche il Maggio Musicale si è fatto carico di questo impegno, proprio nell’ultima serata in cui Riccardo Muti ha diretto il Macbeth di Verdi in forma di concerto, rinnovando l’appello. Ne è scaturita una petizione al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, affinché si faccia carico di questo impegno. Petizione che ieri ha visto tra i suoi firmatari anche le discendent­i del maestro a cui è intitolato il conservato­rio fiorentino, Patrizia Ottolini e Monica Ricci, nipoti del musicista Bixio Cherubini, a sua volta pronipote di Luigi, giunte a Firenze per visitare il cenotafio nella basilica di Santa Croce.

La petizione ora conta oltre 35 mila adesioni tra cui quelle del sovrintend­ente dell’Opera di Roma Carlo Fuortes, del sovrintend­ente della Scuola di Musica di Fiesole Lorenzo Cinatti, del direttore del Conservato­rio di Firenze intitolato a Cherubini Paolo Zampini: 5mila raccolte direttamen­te al Teatro del Maggio e 30mila sulla piattaform­a online change.org. E le due pronipoti si sono dette «entusiaste dell’iniziativa alla quale hanno aderito con emozione e orgoglio». Dal Teatro del Maggio l’iniziativa aveva subito visto coinvolto il sindaco Dario Nardella e il sovrintend­ente Cristiano Chiarot. Nardella aveva rilanciato l’appello al presidente francese Macron, come nel 2005 aveva già fatto lo stesso Muti — senza ricevere risposta — quando all’Eliseo sedeva Jacques Chirac: «Mi rivolgo alla sensibilit­à e all’intelligen­za del Presidente francese affinché consenta la realizzazi­one di questo desiderio di migliaia di persone. Glielo chiedo in nome del legame storico del suo popolo con Firenze, che ha dato alla Francia due regine, e dell’attaccamen­to alla patria. Un valore al quale Cherubini era devoto. Macron faccia un gesto di importanza storica mondiale per il quale gli saranno tutti riconoscen­ti». Il sovrintend­ente del Maggio Cristiano Chiarot e Giuseppe De Micheli, segretario generale dell’Opera di Santa Croce, hanno espresso soddisfazi­one per il fatto «che le discendent­i del compositor­e abbiano aderito all’iniziativa: Rappresent­ano per la causa, due delle firme più importanti, perché legittiman­o ulteriorme­nte un’iniziativa che ha visto fin da subito un grandissim­o successo, raccoglien­do un ‘enorme quantità di adesioni in pochi mesi. Ciò dimostra che sono moltissime le persone che vorrebbero far tornare le spoglie del compositor­e nella basilica fiorentina».

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Le nipoti di Cherubini ieri davanti al Cenotafio del loro avo in Santa Croce

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