«Mi piace cambiare ruoli e impegni, sono attrice ma anche wedding planner»
Per la gigantesca industria del cinema indiano la giovane Taapsee Pannu è una star, eppure per certi versi appare ancora come una figura misteriosa. Sarà perché finora le è riuscito di sfuggire alle facili etichette: ex modella diventata poi attrice, in brevissimo tempo (ha esordito cinque anni fa) ha saputo farsi strada sia nelle grandi produzioni commerciali che nei generi popolari, e persino in un certo cinema d’autore.
A dar prova della sua versatilità sono i due film che Pannu verrà a presentare a Firenze, in occasione del «River to River – Florence Indian Film Festival», al cinema La Compagnia. Il primo (domani ore 20,30), Mulk, è un dramma giudiziario sul conflitto mai sopito tra hindu e musulmani, mentre il secondo (martedì 11 ore 20,30), Husband Material, è una commedia romantica in salsa Bollywood: «Sono sempre stata un multi tasker — racconta l’attrice — Fin dai miei giorni di scuola, ero solita prendere parte a più attività e cercare di essere un buon capocannoniere. Mi piace definirmi un jolly di tutti i mestieri. Penso che derivi dal fatto che mi annoio facilmente di tutto ciò che potrebbe rendere monotona la vita. Per mantenere vivo il fuoco in me, per vivere e svegliarmi ogni mattina con la giusta carica, mi assicuro di essere coinvolta in tutto ciò che desidero, con una corretta pianificazione di idee. Per questo che, quando scelgo i ruoli da interpretare, cerco di non ripetere gli stessi personaggi. Se facessi il contrario non mi divertirei più». Mentre si gusta la sua ascesa al cinema, ha fatto in modo di portare le sue ambizioni anche in altri ambiti, come quello dell’organizzazione di matrimoni, grazie alla sua The Wedding Factory, che gestisce con la sorella Shagun; e non finisce qui, perché Taapsee, appassionata di sport fin dall’infanzia, ha recentemente acquistato anche una squadra nella Priemer Badminton League. E di certo non si è tirata indietro, quando si è trattato di aderire anche al movimento MeToo, che continua a denunciare i tanti episodi di violenza nei confronti delle donne nel mondo del cinema: «Spero che questo movimento aiuti a portare sensibilità, tolleranza e senso di sicurezza tra i due sessi — spiega — Che il genere non sia un trampolino di lancio o un ostacolo durante il percorso professionale e che possiamo vivere in una società in cui la sessualità possa essere celebrata, non sfruttata».
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