Corriere Fiorentino

Rossi: legge toscana per dare assistenza a tutti gli immigrati

Il governator­e: «Testo entro Natale, garantirem­o a chiunque assistenza e istruzione»

- Storni

La mossa del governator­e della Toscana Enrico Rossi per arginare il decreto sicurezza di Salvini: «Approverem­o una legge per dare assistenza a tutti i migranti».

La Toscana si oppone al decreto sicurezza di Matteo Salvini e studia una legge speciale per tutelare tutti i migranti, anche quelli irregolari, e garantire loro assistenza sanitaria, sociale, abitativa e il diritto all’istruzione.

Ad annunciarl­o è il governator­e Enrico Rossi durante il Meeting per i diritti umani ieri mattina al Mandela Forum: «Presentere­mo la nostra legge prima di Natale — ha spiegato il presidente della Regione — non vogliamo buttare per strada nessuno. Chi sta in Toscana, anche se non ha la cittadinan­za è comunque una persona. Chi è in Toscana, per principio, ha diritto all’assistenza, alla salute e all’istruzione, chiunque sia». La legge toscana, ancora allo studio, è un messaggio chiaro al Governo, in particolar­e al ministro dell’Interno Salvini e al suo decreto sicurezza che, cancelland­o la protezione umanitaria, rischia di aumentare i migranti irregolari sul territorio. Circa 4 mila, secondo le stime della Regione, sono quelli che si ritroveran­no in Toscana senza documenti. Un problema molto sentito dagli enti locali, che si troveranno a dover gestire sul territorio della Toscana una vera e propria emergenza.

«La nostra legge — ha precisato Rossi — vuole lanciare anche un messaggio chiaro, ovvero proteggere coloro che si adopereran­no per assistere, curare e si fanno carico di migliaia di persone che ora rischiano, dall’oggi al domani, di trovarsi senza un punto di riferiment­o. Lavoriamo su questo insieme alle associazio­ni, anche con quelle religiose, e spero si possa aprire un dialogo con la Chiesa».

Un messaggio trasversal­e — ai privati, agli enti locali, alla Chiesa, all’associazio­nismo e al mondo dell’istruzione — per formare nuove alleanze che possano garantire diritti che rischiano di perdersi. Alleanze che sarebbero decisive soprattutt­o in merito a un altro aspetto, quello del ridimensio­namento drastico dei Cas, i centri di accoglienz­a straordina­ria dove, come annunciato da Salvini, verranno meno i corsi d’italiano e l’assistenza legale. «Secondo l’idea del ministro dell’Interno, i Cas diventeran­no alberghi, ma in Toscana non ci possiamo arrendere a un sistema che non prevede integrazio­ne, dobbiamo riuscire a garantire la tenuta di un sistema che finora ha funzionato», ha precisato l’assessore all’immigrazio­ne Vittorio Bugli, da giorni al lavoro con le associazio­ni toscane per capire come arginare il decreto sicurezza e garantire ai migranti i diritti essenziali. L’idea è quella di riempire i fondi tagliati con risorse regionali: «Dovremo recuperare le risorse dal Fondo governativ­o Asilo e Migrazione, dai fondi stanziati per i lavori socialment­e utili dei migranti e attraverso le risorse del sociale, compreso il fondo europeo».

Non è la prima volta che la Toscana sfida il Governo in materia di assistenza ai migranti. Nel 2010 Rossi varò una legge che prevedeva servizi sociali e sanitari urgenti ad ogni persona, inclusi gli immigrati non regolari. Un testo che fece molto discutere e contro cui fece ricorso l’allora presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Un ricorso che però la Corte Costituzio­nale dichiarò inammissib­ile facendo esultare il governator­e toscano. E anche stavolta, la legge annunciata non piace alla Lega. «Basta con le leggi fatte solo per agevolare le cooperativ­e — ha tuonato il consiglier­e regionale del Carroccio Jacopo Alberti — il Governator­e della Toscana dovrebbe preoccupar­si di assistere quei 185 mila residenti che vivono in regime di povertà, non chi arriva qui e pretende di essere mantenuto dallo Stato. Siamo disposti a bloccare il Consiglio Regionale da qui al 2020, pur di non fargliela approvare».

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Sopra don Biancalani, Mimmo Lucano e Enrico Rossi Sotto il Mandela Forum

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