«Al buio, riparati sotto i tavoli» I toscani di Strasburgo raccontano
Bonafè in diretta via sms: «Solo ora che vedo le luci della polizia mi sento al sicuro»
Nascoste sotto un tavolo di ristorante, e al buio. A Strasburgo, colpita da un nuovo attentato terroristico, hanno vissuto ore drammatiche la segretaria del Pd toscano ed europarlamentare Simona Bonafè e la vice presidente del Consiglio regionale toscano, Lucia De Robertis. Ieri sera avevano lasciato da poco il Parlamento Europeo per andare a cenare in centro. All’improvviso, nelle strade piene di turisti per il mercatino di Natale più famoso di Francia, gli spari.
Spari tra rue des Grandes Arcade, rue des Orfèvres e la Grande Rue.Vittime a terra, feriti, persone che scappano per ripararsi nelle case, nei ristoranti e nei negozi. Bonafè e De Robertis, alle otto di sera, erano in un ristorante a 150 metri da una delle strade dell’attentato: «Sono chiusa dentro ad un ristorante da almeno un’ora sotto al tavolo al buio — ha raccontato Bonafè via Whatsapp, un’ora dopo l’attentato — Ora sono tranquilla, ma è stato terribile: non ho sentito gli spari, ma a un certo punto ho visto che chiudevano a chiave la porta del ristorante e oscuravano le finestre. Poi ci hanno detto di metterci sotto al tavolo e hanno spento le luci. Le uniche che vedo sono quelle di una volante della polizia, e finché ci sono quelle mi sento al sicuro».
Gli spari non erano distanti, ma tra rue des Orfèvres e il ristorante c’è la frequentatissima piazza della Cattedrale: «Abbiamo sentito confusione in strada — ha raccontato De Robertis al telefono — Poi un uomo è entrato di corsa nel ristorante con in braccio un bambino. I titolari ci hanno ordinato di metterci sotto i tavoli, hanno appeso le tovaglie alle finestre, ci hanno chiesto di non parlare, ma hanno anche aggiunto che si trattava di una normale procedura di sicurezza. Per questo, per una ventina di minuti non abbiamo capito cosa stesse succedendo. Poi la abbiamo capito, è stato brutto, davvero brutto, ma stiamo bene. E ora sono le 22,30, ci stanno facendo alzare da sotto i
"Lucia De Robertis Un uomo è entrato di corsa nel locale, poi hanno messo le tovaglie alle finestre e ci hanno chiesto di non parlare
tavoli». Gli europarlamentari trascorrono a Strasburgo una settimana al mese per le sedute plenarie del Parlamento, nel resto del mese le attività si concentrano nelle commissioni a Bruxelles.
Così, molti di loro sono arrivati nel capoluogo alsaziano tra lunedì e ieri. Al momento dell’attentato, l’europarlamentare toscano Nicola Danti (Pd) era ancora al lavoro quando c’è stato l’attentato. Ma anche là, nella periferia Nord della città, nel quartiere della Robertsau dove ci sono le istituzioni comunitarie tutto si è fermato, il Parlamento Europeo è stato blindato: «Sono al sicuro in Parlamento — ha raccontato Danti al Corriere Fiorentino —Ero in una riunione di gruppo a discutere di un accordo con il Giappone quando è arrivata la notizia. Ora siamo chiusi qui, non ci fanno uscire». Fabio Massimo Castaldo, europarlamentare Cinque Stelle e vicepresidente del Parlamento Ue, ha affidato a Twitter i suoi pensieri: «Attentato-sparatoria in corso a Strasburgo. Le prime frammentarie notizie che ci giungono parlano di almeno 3 morti e di feriti. La delegazione del Movimento Cinque Stelle sta bene. Vi terremo aggiornati, nel frattempo esprimo le più sentite condoglianze alle famiglie delle vittime». E ha aggiunto: «Noi siamo ancora dentro l’Europarlamento e così quasi tutti i membri del nostro staff. Anche gli altri che erano fuori sembra siano al sicuro».