Corriere Fiorentino

MA CHE NE PENSANO CONTE E LA LEGA?

- Di Paolo Ermini

Grazie a un ministro della Repubblica la nuova pista di Peretola è finita tra gli scherzi a parte. Ma senza far ridere. La giornata di ieri era cominciata con una dichiarazi­one di Danilo Toninelli che annunciava l’impossibil­ità di dare via alla costruzion­e della nuova pista di Peretola prima di un nuovo Piano nazionale degli aeroporti. Solo che il Piano in vigore, che prevede il potenziame­nto dell’attuale aeroporto, fa parte di una legge. E le leggi anche i ministri le devono rispettare finché non si cambiano. Nardella ha reagito subito: «Ministro inadeguato, si dimetta». E a Firenze tutti si sono detti d’accordo. Di fronte all’asprezza delle reazioni in serata il ministero ha emesso una nota. Cioè ci ha messo una toppa.

Una toppa peggiore del buco. Perché vi si afferma che l’«unico polo» Pisa-Firenze ha già tre piste. E quindi non ci sarebbe alcun bisogno della costruzion­e di una nuova pista. Come se un polo unico significas­se anche un unico aeroporto. Peggio: nella nota si afferma che solo una gestione unica dei due scali consentire­bbe di salvarne la «rilevanza strategica». Come se la gestione unica non ci fosse già. Da anni, ormai. La richiesta di dimissioni del ministro dà l’idea della gravità dello scontro. Ma si possono avanzare altre due richieste. La prima: la Lega dovrebbe chiarire una volta per tutte la sua posizione sul futuro di Peretola, senza più giochi d’ambiguità. La seconda: lo stesso dovrebbe fare il premier, che a Firenze ha insegnato per anni. Alcune settimane fa Giuseppe Conte prese tempo con Nardella. Nel frattempo si è fatto un’idea? O no?

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