E Bassilichi «diffida» il governo «Danni anche ai conti pubblici»
La lettera della Camera di Commercio di Firenze all’esecutivo: pronti a chiedere risarcimenti
Le associazioni di categoria sono da sempre a favore della nuova pista dell’aeroporto di Peretola. Hanno lanciato un comitato «Sì aeroporto», raccolto firme (ora sono a quota 7.445 adesioni), organizzato incontri pubblici. Ma chi le rappresenta tutte, il presidente della Camera di Commercio di Firenze, ora porta lo scontro ad un altro livello: si passa alle vie legali. «Nel caso in cui perdessimo l’investimento per sue scelte (del ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli, ndr), visto che le procedure stanno andando avanti, dobbiamo riservarci una tutela dai danni nelle sedi opportune» ha detto ieri Leonardo Bassilichi, presidente della Camera di Commercio di Firenze e pure del Comitato Sì aeroporto a Toscana 24. Ma in realtà Bassilichi un passo formale l’ha già fatto.
Sull’asse Firenze-Roma, rimbalza l’eco di una lettera inviata da Bassilichi, in quanto socio di Toscana Aeroporti (la Camera ha una quota del 4,5%), proprio al ministro dei Trasporti Danilo Toninelli. E, per conoscenza, anche ai colleghi coinvolti nel procedimento della Conferenza dei servizi per la nuova pista parallela, cioè i ministeri dei Beni culturali e dell’Ambiente, ma anche a quello dell’Economia, alla Regione e agli altri soci di Toscana Aeroporti.
Il senso della lettera è chiaro, ed è lo stesso che ieri Bassilichi ha espresso al quotidiano online. «Se perdo patrimonio — ha detto Bassilichi — devo spiegare ai magistrati perché lo perdo, e verrà il ministro a spiegare perché ci ha fatto perdere patrimonio. Se la nuova pista si fa il titolo cresce, ma se per caso la bloccano e dicono che non si fa, si torna indietro, perché vengono meno gli investitori convinti che il progetto potesse andare a buon fine, e quindi perde valore». E qui parte l’attacco al ministro dei Trasporti: «Toninelli purtroppo non è su Zelig ma su una poltrona del governo, e quando parla non fa ridere, ma fa danni. Anche se non fa niente, e lo chiamano “Toninulla”, in realtà fa danni diretti. Noi come Camera ci stiamo tutelando da questi danni potenziali».
Detto, (già) fatto. Le dichiarazioni di Bassilichi non esplicitano la lettera, ma da piazza dei Giudici la busta è già stata inviata al ministro grillino qualche giorno fa.
Nella missiva, Bassilichi spiega per filo e per segno cosa è successo finora per la realizzazione della nuova pista. Cioè che la scelta è nata per superare i limiti e i disagi dello scalo fiorentino. Poi, gli atti formali: cioè la presentazione del Masterplan nel 2014, tutto il lavoro fatto per arrivare alla Valutazione di impatto ambientale concessa, con prescrizioni, nel dicembre del 2017. E poi la sintesi del progetto presentato, comprese le opere ipotizzate per la sostenibilità ambientale, l’intermodalità con gli altri trasporto, fino alle piste ciclabili. Il tutto quantificabile pari ad un investimento, al momento (e forse al netto ancora di qualche cifra), di 358,7 milioni di euro, coperto come è noto con finanziamenti statali, con avanzi di bilancio Enac per 150 milioni e con altri finanziati dai soci privati.
La Camera di Commercio non cita queste cifre a caso: le ricorda perché se non si rispetta la procedura con il via libera dalla Conferenza dei servizi, potrebbero esserci non solo danni patrimoniali e finanziari e pure di immagine per tutti i soci di Toscana Aeroporti, ma anche per le casse pubbliche: soprattutto se qualcuno firmasse atti contrari alla corretta amministrazione pubblica. Perché ci sono tempi previsti dalla normativa, per l’erogazione dei fondi. E se non si rispettano, si può fare affidamento anche alla Corte dei Conti, per le ricadute non solo dirette (la mancata erogazione dell’investimento pubblico) ma anche quelle indirette, al territorio a cui fa riferimento l’infrastruttura, alle categorie economiche, alle imprese.
Nel testo non ci sono passi formali, si «rappresentano», come si dice in questi casi, i problemi che un’eventuale cancellazione o una sostanziale modifica del progetto comporterebbero per i soci, le aziende ed i soggetti pubblici coinvolti. Ed anche se il tono è pacato, è di fatto la «rappresentazione» del prossimo passo, delle tutele legali che sarebbero attivate in caso di cancellazione del progetto.
Se i passi della Camera di Commercio di Firenze sono solo annunciati, altri soggetti li hanno fatti: sono i sette Comuni firmatari dei ricorsi al Tar contro l’apertura della Conferenza dei servizi. Dopo la sentenza della Corte costituzionale che ha confermata la bontà della legislazione usata, l’udienza è prevista per il 29 aprile prossimo.
❞ Nel caso in cui perdessimo l’investimento per sue scelte dovremo tutelarci in tutte le sedi