Corriere Fiorentino

MA ALLORA FATELO

- Di Alessio Gaggioli

Dovrebbe essere terminata l’epoca dell’Incredibil­e Hulk su Facebook. Degli annunci muscolari. Delle pacchie finite. Della propaganda. Se gli spacciator­i vengono arrestati e poi subito rilasciati è perché lo prevede la legge. Se un folle che spinge una donna contro le auto in corsa, viene arrestato e poi rilasciato è perché lo prevede la legge. Decisioni che a volte possono sembrare incomprens­ibili. Perché i pusher arrestati a Pisa — in una battaglia sacrosanta a tutte le latitudini per questo giornale — dopo una indagine rischiosa e faticosa, torneranno a spacciare.

E il folle che ha spinto quella donna sotto le auto in corsa — se accertate le sue responsabi­lità — è un folle a piede libero. Pericoloso per tutti. I cittadini si arrabbiano, non capiscono, si sfogano sul web, sui social. La piazza virtuale da accarezzar­e, cavalcare, per costruirsi il consenso. Oggi però, dovrebbe essere terminato il tempo delle scorriband­e sulle piazze virtuali a colpi di annunci. «Leggi troppo morbide, vanno corrette». Troppo facile. Non basta. Il ministro Matteo Salvini dovrebbe spiegare come vuole farlo. Magari dopo essersi confrontat­o con il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede. Una questione di responsabi­lità. L’Incredibil­e Hulk dei social da sei mesi è a capo del Viminale.

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