Una Venere da infarto Salvato agli Uffizi da quattro medici turisti
Ha avuto un infarto davanti alla Venere di Botticelli. Letteralmente. Ieri pomeriggio un fiorentino di 70 anni è stato colto da malore mentre contemplava il volto di Simonetta Vespucci: il pensionato aveva appena iniziato la visita delle Gallerie degli Uffizi quando si è dapprima portato la mano al petto per poi cadere ormai privo di sensi.
All’interno del museo si sono registrati attimi di panico, ma la paura è subito rientrata grazie a un gruppo di «turisti-professionisti» che si trovava a pochi centimetri dall’anziano. Il settantenne, che era in compagnia di alcuni familiari, è stato infatti soccorso da quattro medici romani in vacanza a Firenze – Anna Chiara Pingitore, Giovanni Di Agosta, Vittorio Quercia e Jessica De Santis — e da Simone Boscato, volontario del 118 Badia a Ripoli che hanno potuto utilizzare il defibrillatore presente nella sala. Risolta la crisi iniziale, i dottori hanno assistito il paziente fino all’arrivo dei sanitari del 118: poi è scattata la corsa verso l’ospedale a sirene spiegate.
Secondo quanto si è appreso, le sue condizioni sono al momento in miglioramento anche se il pensionato si trova ricoverato nel reparto di terapia intensiva con una prognosi riservata. «Voglio ringraziare per il tempestivo intervento i quattro medici volenterosi che non si sono risparmiati e che hanno dato un contributo determinante per salvare una vita a rischio», ha commentato Eike Schmidt, direttore degli Uffizi. In quanto alla possibilità che all’origine del malore del visitatore ci possa essere stato un attacco da sindrome di Stendhal (come molti hanno ipotizzato in un primo momento), Schmidt osserva che «non rientra nelle mie competenze effettuare diagnosi mediche; certo è però che in questi ultimi anni abbiamo avuto svariati casi di malore di fronte ad alcuni dei ‘pesi massimi’ della nostra galleria: non solo nella sala del Botticelli, ma anche di fronte alla Medusa del Caravaggio».
Attualmente all’interno delle Gallerie ci sono dieci defibrillatori, collocati, per la maggior parte, proprio nella Sala di Botticelli dove dal martedì alla domenica c’è un’impressionante afflusso di visitatori.