Corriere Fiorentino

Affari, amori e imprese di Cosimo, primo signore de facto di Firenze A lungo al potere, fu dichiarato Pater Patriae

Storia della dinastia

- Di Mauro Bonciani

Aveva già 40 anni quando suo babbo, Giovanni di Bicci, forse il più ricco banchiere d’Italia e il più ricco uomo di Fiorenza, morì. Giovanni gli lasciò una fortuna e Cosimo, figlio maggiore del Medici, si era già preparato da tempo ad assumere l’eredità materiale e politica del padre.

Cosimo’ de Medici, poi detto il Vecchio, nacque a Firenze il 10 aprile 1389, forse assieme ad un gemello morto il giorno stesso, Damiano. Coccolato dalla mamma, Piccarda Bueri, fu allevato nella casa di via Larga, per essere più un banchiere che un uomo di cultura, accanto al fratello Lorenzo — nato alcuni anni dopo e sempre nell’ombra dal fratello maggiore, ma che poi si prese la rivincita con gli interessi dando, attraverso il ramo dei Popolani, continuità alla casata ed il Granduca Cosimo I — ed iniziò ben presto a ricoprire cariche politiche. Nel 1415 fu priore e l’anno prima molto probabilme­nte accompagnò assieme a Poggio Bracciolin­i e Leonardo Bruni il pontefice Giovanni XXIII, stretto amico del padre, al Concilio di Costanza, dimostrand­o al tempo stesso grande abilità negli affari. Cosimo sposò Contessina de’ Bardi, dei conti di Vernio, giovane rampolla di una famiglia che era stata potente e ricchissim­a e che dopo il fallimento del loro banco nel 1345 era quasi caduta in disgrazia, e Contessina già nel 1416 gli diede un figlio, Piero. I due abitavano nel palazzo Bardi, in Oltrarno, circondati dalla servitù e comunque vicini ai clientes dei Medici, una fitta rete cresciuta grazie alle varie filiali del banco e ai matrimoni e che comprender­à anche Martelli, Benci e Portinari. Cosimo già negli ultimi anni di vita del babbo prese in mano la guida del banco (che con lui arrivò alla massima espansione, con succursali in tutta Europa, e alla maggior prosperità) e viaggiava anche come diplomatic­o della Repubblica, stringendo al tempo stesso amicizia con Francesco Sforza che anche grazie ai soldi dei Medici divenne signore di Milano al posto dei Visconti. Nel censimento del 1427, il primo della storia di Firenze voluto

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