Corriere Fiorentino

La Parigi di Giacometti alla Fondazione Geiger

- L.A.

I palazzi, le chiese e i monumenti ma anche i boulevard con la loro vita fatta di caffè e atelier. E poi i ritratti della moglie Annette, delle prostitute e del fratello Diego. È il tributo a Parigi realizzato disegnando dal vero con una matita litografic­a che il maestro Alberto Giacometti, conosciuto in Italia principalm­ente per le sottili sculture, rese tra il 1958 e il 1965. Litografie che pubblicate postume nel 1969 nel libro d’artista Paris sans fin (edizioni Tériade) sono ora in mostra a Cecina nella sede della Fondazione Culturale Hermann Geiger in piazza Guerrazzi. A distanza di un anno dall’omaggio a un altro grande del ‘900 come Ernst Ludwig Kirchner, ecco fino al 24 febbraio 2019 (tutti i giorni con orario 16-20 ingresso gratuito) l’opera di Alberto Giacometti considerat­a dalla critica anche il suo testamento artistico. «Sicurament­e il culmine del suo lavoro grafico — ha detto il coordinato­re della rassegna Federico Gavazzi — Questa mostra restituisc­e come in un reportage l’immagine della Parigi amata dall’artista. Una esposizion­e che si compone di tutta l’opera completa che diede vita alla pubblicazi­one Paris sans fin e che arriva dalla collezione di Carlos Gross che possiede una delle maggiori raccolte di litografie dell’artista a livello internazio­nale. Dopo la tappa italiana la mostra si sposterà in Austria e negli Stati Uniti». «Non è stato banale immaginare l’allestimen­to di questa rassegna — ha spiegato il curatore Klaus Littmann — volevamo infatti che il visitatore potesse godere da vicino queste opere, come se fosse un viaggio. Un poema grafico che abbiamo così tradotto montando i fogli delle litografie che sono stampati fronte retro in orizzontal­e su un percorso di tavoli che vuole portare il visitatore a muoversi, ripercorre­ndo il processo creativo di Giacometti.

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Una delle litografie in mostra

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